al convegno sul riccometro anche un cd-romrazzoli alla regione: “controlli a garanzia di equità”

 


Un sistema di monitoraggio che consenta di verificare come si utilizza il Riccometro nei diversi Comuni, ma anche un impegno per realizzare i controlli sulle dichiarazioni sostitutive “in modo da dare credibilità allo strumento”. Sono le proposte avanzate da Giorgio Razzoli, assessore provinciale alle Politiche sociali e delle famiglie, nel corso del convegno “Il Riccometro un anno dopo” che ha permesso di fare il punto sulla sperimentazione realizzata nel corso del 2000 definendo regole generali e interpretazioni condivise da tutti i Comuni. “Un buon risultato – ha spiegato Razzoli – che permette di garantire comportamenti il più possibile omogenei tra i diversi enti evitando situazioni di non equità nelle prestazioni sociali, un esempio citato anche dalla commissione tecnica nazionale nel recente Rapporto”.


Proprio una copia del “Rapporto sullo stato di attuazione e sugli effetti derivanti dall’applicazione dell’indicatore della situazione economica”, insieme alla normativa, alla documentazione realizzata nei lavori dei gruppi tematici e alla prima mappatura dei regolamenti comunali, fa parte del cd-rom distribuito ai partecipanti al convegno.


Sul tema dei controlli, Razzoli ha sottolineato l’esigenza di verificare l’attendibilità di alcuni dati da parte degli stessi Comuni (per esempio, la corrispondenza del numero dei membri del nucleo familiare), mentre su altri (redditi e patrimonio) è necessario l’intervento della Guardia di finanza. “Ma deve essere chiaro – ha aggiunto Razzoli – che non si tratta di indagare evasori o presunti evasori, bensì di rassicurare cittadini che richiedono prestazioni sociali agevolate. I controlli ci devono essere, proprio per garantire la credibilità dello strumento, ma a campione e sulla base di un accordo quadro che la Regione potrebbe definire con il ministero delle Finanze”.


Grazie alla combinazione di reddito Irpef, patrimonio (mobiliare e immobiliare) e consistenza del nucleo familiare, il Riccometro permette di valutare la situazione economica dei cittadini e di definire, quindi, le condizioni di accesso, anche tariffarie, ai servizi.


“Per il prossimo futuro, accanto al Riccometro è necessario sviluppare un altro tassello del sistema di welfare modenese – ha aggiunto Razzoli – e cioè definire un modello che consenta di valutare le conseguenze sulle famiglie delle politiche tariffarie degli enti locali in modo da possedere elementi di valutazione più oggettivi per effettuare scelte coerenti con i principi di equità”.

Pubblicato: 07 Marzo 2001Ultima modifica: 25 Agosto 2005