Con i nuovi bandi del Piano di sviluppo rurale sono previsti anche interventi per il miglioramento della viabilità locale (misura 321, azione 2) con una spesa di un milione e 300 mila euro. L’aiuto, in forma di contributo in conto capitale, sarà pari al 70 per cento della spesa ammissibile che non può essere superiore a 200 mila euro. La priorità sarà data alle aree rurali con problemi di sviluppo (montagna e collina).
Di notevole interesse, perché innovativo ed ecocompabile, l’intervento per la realizzazione di impianti pubblici per la produzione di energia da biomassa vegetale locale (misura 321, azione 3) con la realizzazione di centrali con caldaie alimentate a cippato o a pellets, piccole reti di teleriscaldamento o di semplice distribuzione del calore a più fabbricati. Lo stanziamento previsto è di 800 mila euro. La spesa massima ammissibile per ogni progetto presentato è di 500 mila euro. Anche in questo caso l’aiuto concedibile è pari al 70 per cento della spesa ammissibile. I beneficiari di questa misura sono Comuni, singoli o associati, Comunità montane ed altri enti pubblici che possono utilizzare l’energia prodotta per teleriscaldamento di abitazioni o edifici pubblici.
E’ di 300 mila euro il contributo (misura 321, azioni 1) per il miglioramento della rete acquedottistica esistente nelle zone rurali per uso umano e zootecnico come invasi di accumulo in terra per capacità massima di 500 metri cubi che utilizzino materiali e tipologie per il miglior inserimento del progetto nel tessuto ambientale e paesaggistico del territorio; piccoli serbatoi destinati ad utenza rurale; collegamento fra reti acquedottistiche esistenti per ridurre le perdite e migliorare la qualità delle acque; interventi di trattamento delle acque per i nuovi impianti. Sono escluse le opere a scopo irriguo.
Altri 900 mila euro, invece, saranno destinati agli interventi previsti dalla misura 322 per lo sviluppo e il rinnovamento dei borghi e dell’ambiente rurale. La spesa massima ammessa per ogni progetto presentato è di 300 mila euro. Il contributo concedibile è pari al 70 per cento della spesa ammissibile. Non saranno considerati progetti con una spesa inferiore ai 50 mila euro. Tra le spese ammesse sono le opere di risanamento conservativo di strutture ad uso collettivo (forni, lavatoi, corti comuni), fabbricati e strutture rurali di interesse storico o culturale ai fini della valorizzazione turistica, culturale e commercializzazione e degustazione dei prodotti tipici locali.