L’analisi del lavoro irregolare a livello territoriale, la promozione di collaborazioni ed intese istituzionali nonché l’assistenza alle imprese. Sono queste le linee guida del lavoro e degli obiettivi che si è data la Commissione provinciale per l’emersione del lavoro irregolare, insediata, nei giorni scorsi, a Modena.
La Commissione, secondo quanto prevedono la legge n° 448 del 1998 e i successivi provvedimenti della Giunta Regionale dell’Emilia Romagna, è composta da Provincia di Modena (che la presiede con l’assessore alle Politiche del lavoro Giorgio Razzoli), parti sociali e enti preposti a vigilare e fronteggiare il problema del lavoro irregolare.
“Il lavoro della Commissione – sottolinea l’assessore Giorgio Razzoli – potrà essere un valido strumento di analisi e un utile aiuto a supporto degli enti preposti al controllo, rispondendo alle sempre crescenti richieste di attenzione al fenomeno”.
Per supportare il lavoro della Commissione, la Provincia ha già dato il via ad un bando (per un totale di 50 milioni) finalizzato a realizzare un’indagine nell’intero territorio modenese sul fenomeno del lavoro irregolare. Il bando scade giovedì 15 febbraio: le offerte dovranno essere presentate presso gli uffici dell’assessorato alle Politiche del lavoro in viale Martiri della Libertà 34 a Modena. Per informazioni è possibile telefonare al numero 059209.318 o consultare il sito www.provincia.modena.it su Internet. Tra gli obiettivi di questa indagine, secondo le linee guida approvate dalla Commissione, quelli di individuare le cause che determinano il lavoro sommerso in particolare nei settori dell’edilizia, del tessile abbigliamento e dei servizi alla persona: la ricerca sul fenomeno del lavoro irregolare dovrà raccordarsi anche con quello della sicurezza sui luoghi di lavoro.