Sull’elettrosmog dovuto ai ripetitori radio e tv situati in Appennino la Provincia sta definendo un piano di risanamento che individua nuovi siti idonei dove saranno trasferiti gli impianti a rischio. Lo ha annunciato Ferruccio Giovanelli, assessore provinciale all’Ambiente, rispondendo ad una interrogazione sul problema, presentata da Alfredo Silvestri (Rc), durante il Consiglio provinciale di mercoledì 16 maggio.
I rilievi dell’Arpa nell’estate del 2000 hanno evidenziato emissioni elettromagnetiche superiori ai limiti di legge nel Comune di Serramazzoni nelle località di Faeto, Monfestino, Casa Cavana e Case del vento e sul Cimone a Piancavallaro nel Comune di Montecreto.
“Il problema – ha affermato Giovanelli – si risolve in diversi casi esclusivamente con lo spostamento degli impianti. Il piano della Provincia stabilirà i nuovi siti per favorire il rispetto dei limiti di emissione, la corretta fornitura del servizio, nel pieno rispetto dei vincoli paesaggistici”.
Il piano della Provincia dovrebbe essere pronto entro settembre. Successivamente la legge regionale prevede che i gestori privati dovranno presentare, entro sei mesi, i propri piani di risanamento ai Comuni, indicando il sito prescelto.
“In Italia abbiamo stabilito i limiti più restrittivi in Europa – ha affermato Giovanelli – occorre salvaguardare la salute dei cittadini, garantendo il servizio radio tv che è considerato di pubblica utilità. Stiamo lavorando al piano di risanamento in collaborazione con i Comuni, l’ispettorato regionale alle Telecomunicazioni e della Soprintendenza per i beni ambientali”
A tutela della salute dei cittadini i sindaci dei Comuni di Sestola, Montecreto, Riolunato e Serramazzoni hanno emesso ordinanze per imporre ai gestori delle emittenti di rientrare nei limiti. L’Arpa eseguirà nuovi rilievi per verificare il rispetto delle ordinanze.
Nel corso del dibattito in Consiglio tutti consiglieri intervenuti hanno sottolineato la gravità del problema e la necessità di un intervento urgente per garantire la sicurezza dei cittadini.