“Sono partito nel dicembre 1951, dalla guerra. Era tutto diroccato, i paesi erano distrutti, non c’era niente, solo la miseria. Allora bisognava partire”. Raccontava così Silvano Braglia l’addio a Pavullo per andare a lavorare in una miniera di carbone in Belgio. Lavoro durissimo (“c’era così caldo e si sudava talmente tanto da dover ogni tanto toglierci le scarpe e svuotarle dal sudore”), mille difficoltà (“la lingua era difficile, non si capiva niente…”). Eppure “se non fosse stato per quest’acqua sarei rimasto lì”.
Storie di vita e storie di morte, quelle raccolte nell’ultima sezione di “Altri modenesi”, supportate da un ricco corredo fotografico. C’è, ad esempio, il canto dolente di Antenore Quartaroli, sepolto vivo nella miniera di Cherry (Illinois) dove il 13 novembre 1909 in seguito a un’esplosione persero la vita 408 minatori, 36 dei quali modenesi (Fanano e Pavullo con un numero altissimo di vittime). C’è la foto del centro smistamento alloggi di Dawson, nel New Mexico: altro incidente in miniera, il 22 ottobre 1913: 33 morti modenesi (14 da Fiumalbo, 13 da Monfestino). Ci sono le immagini dei funerali di Marcinelle, in Belgio, dove l’8 agosto 1956 perirono 265 minatori (due pavullesi, un prignanese). Ci sono le foto di gruppo nella Colonia Italia di Capitan Pastene, in Cile, e la festa della Società Modenese di Mutuo soccorso ad Highwood, Illinois, con Luciano Pavarotti ospite d’onore. Le donne che confezionavano i mazzetti di mimosa in Provenza, gli operai agricoli che andavano a lavorare nelle fabbriche tedesche, il finalese che si è sobbarcato ben 25 traslochi in Argentina (“fa parte dell’emigrante: esplorare, conoscere, laburar…”. C’è chi dice di aver conosciuto Evita Peròn, chi ha visto Eisenhower, chi rimpiange il sole (“piove per due o tre mesi di fila, in Belgio…”), chi pagherebbe qualsiasi cifra pur di riavere la fisarmonica che il padre ha dovuto abbandonare alla dogana francese.
C’è il cuore in patria, soprattutto, che spinge anche a essere generosi. E’ grazie alla Pia Società degli Emigranti se una chiesa cadente di Fanano viene acquistata e riparata; è grazie ai concittadini lontani se Savoniero ha la prima sala cinematografica della montagna modenese; è anche col contributo degli emigrati in America che a Modena sorge la Città dei Ragazzi.