“Dal gregge al codice. L’amanuense benedettino e il lavoro culturale in uno scriptorium”. E’ il titolo della mostra che ha l’obiettivo di mostrare in modo divulgativo e didattico come era costituito uno scriptorium di un grande monastero benedettino, per avvicinare al codice e alla scrittura medievale un pubblico più vasto e di diversa preparazione culturale, fornendo informazioni soprattutto sull’aspetto materiale intrinseco. La mostra è allestita nella Sala delle Colonne del Comune di Nonantola, dal 6 settembre 2003 al febbraio 2004. Le curatrici sono Maria Parente, Loretta Piccinini e Ombretta Piccinini
Pannelli didattici e banchi degli amanuensi ricostruiti cercheranno di illustrare le tante e diverse fasi che portano dalla preparazione della pergamena alla realizzazione di un manoscritto medievale, considerato come un vero e proprio manufatto archeologico.
Si affiancheranno poi alle varie sezioni grandi pannelli con riproduzioni iconografiche di particolari di miniature di codici medievali, per “contestualizzare” visivamente i materiali della mostra didattica.
Queste le fasi che saranno illustrate: il supporto scrittorio: la pergamena; il lavoro nello scriptorium: come la pergamena diventa libro; l’atto dello scrivere e della decorazione.
Sarà inoltre offerta agli studenti la possibilità di partecipare a un laboratorio didattico (responsabile Franco Caroselli) per poter sperimentare come si realizzi materialmente la fascicolazione e la legatura di un codice. Tale attività si svolgerà nella sala al pian terreno del Palazzo Abbaziale.
Il laboratorio didattico si propone di fornire ai ragazzi alcune conoscenze di base sul processo produttivo del codice manoscritto medievale, ripercorrendone le fasi di lavorazione dalla fascicolazione dei fogli, alla preparazione degli strumenti scrittori, alla stesura del testo con inchiostro e penna, fino alla legatura dei quaterniones e alla copertura con le assi di legno e la lamina metallica sbalzata.
Inoltre, il laboratorio permetterà ai ragazzi di acquisire alcune settoriali competenze di tipo tecnico operativo riguardo alla scrittura e alla legatura dei fascicoli del codice, e potranno vedere e analizzare da vicino un volume fac-simile ad uno stato intermedio di lavorazione.
I ragazzi saranno invitati a sperimentare personalmente alcune delle tecniche storiche con le quali i codici nonantolani sono stati prodotti. Sarà loro proposto un primo approccio alla fabbricazione e all’uso degli inchiostri; sperimenteranno la scrittura antica con la penna e il calamaio; impareranno come si cuciono i fascicoli del codice col metodo “alla greca” e quello “alla latina”; utilizzeranno quel particolare e sconosciuto strumento che è il telaio da legatori.
Tra le altre finalità, dunque, il laboratorio didattico si pone come obiettivo principale quello di avvicinare i ragazzi alla affascinante e millenaria storia del libro di cui i codici manoscritti della mostra rappresentano i progenitori.
In un momento in cui la funzione del libro, inteso come oggetto fisico materiale, e la sua stessa sopravvivenza sono messe in discussione dallo svilupparsi di altri sistemi virtuali – e comunque non materiali – di trasmissione della cultura, l’attenzione verso la fisicità della scrittura può veicolare un messaggio di scoperta – o di riscoperta – di quel fare artigianale senza del quale il libro non sarebbe potuto esistere, e non avrebbe potuto aver luogo la conservazione del sapere.