nidi e scuole d’infanzia, sì a programmazione 20082 “piano qualificato”, “serve più tutela dell’identità”

Gli indirizzi di programmazione per il 2008 dei servizi educativi per bambini nelle fasce d’età 0-3 e 3-6 sono stati approvati nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e l’astensione dell’opposizione. Per Marisa Malavasi (Forza Italia-Pdl) il programma presenta «punti di forza ma anche diverse zone grigie. Sarebbe necessario infatti che la Provincia sostenesse l’ingresso di gestori privati, favorisse i micronidi aziendali e tutelasse maggiormente il rapporto con le famiglie». Elena Malaguti (Pd) invece ha sottolineato come «elementi qualificanti la flessibilità organizzativa e l’apertura a realtà diverse, come i privati, senza nessuna pregiudiziale ideologica», mentre Cesare Falzoni (An-Pdl) ha replicato: «E’ la sinistra che la mette sull’ideologia dicendo cose non vere».

Mauro Cavazzuti (Pd) ha definito «positiva e da rafforzare l’esperienza dei nidi aziendali» e Walter Telleri (Verdi), dando atto alla Provincia «di aver attivato nuove realtà in montagna», ha rilevato che «c’è comunque bisogno di rafforzare le zone più deboli anche per problemi di grande estensione territoriale magari incentivando i nidi intercomunali nelle frazioni».

Giovanna Bertolini (Forza Italia-Pdl) considera «esagerato occuparsi di multiculturalità nei nidi» e Giorgio Barbieri (Lega nord), dopo aver affermato che «in diversi asili Pasqua è diventata festa di primavera e Natale festa d’inverno», ha affermato che è invece «necessario mantenere la nostra identità e tradizioni millenarie», mentre Luca Caselli (An-Pdl) ha aggiunto che «dai direttori di circolo arriva un grido d’allarme per i bambini che parlano solo l’arabo anche in classe e per i loro genitori che non partecipano alle attività».

Per Caterina Liotti (Pd) gli «obiettivi di copertura raggiunti sono fondamentali anche per lo sviluppo del territorio perché favoriscono l’occupazione femminile». Per Demos Malavasi (Pd) la proposta «è largamente condivisibile perché permette alle famiglie di trovare risposta non solo a un bisogno sociale ma anche a una necessità educativa». Dichiarandosi «non entusiasta delle scuole paritarie», Stefano Lugli (Prc) si è però detto convinto «che bisogna riconoscere il lavoro del coordinamento pedagogico per qualificare l’offerta educativa».

Claudia Severi (Forza Italia-Pdl) ha difeso le iniziative del governo in campo scolastico, in particolare per quello che riguarda le elementari.

Pubblicato: 14 Ottobre 2008Ultima modifica: 27 Maggio 2020