in consiglio la mancata visita del papa alla sapienza “rammarico per la sconfitta di tolleranza e laicità”

«Profondo rammarico per la mancata visita di Benedetto XVI alla “Sapienza”» in quanto «la decisione del Pontefice di non partecipare all’inaugurazione dell’anno accademico è una sconfitta della democrazia, della tolleranza e dello spirito laico». Lo esprime l’ordine del giorno approvato nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale di Modena con il voto favorevole del Pd, che l’aveva presentato, e della Lega, e quello contrario di Prc, Udc, An e Forza Italia, esclusa Antonella Orlandi che non ha partecipato al voto.

Proprio un ordine del giorno di Forza Italia, che esprimeva invece «solidarietà al Santo Padre per l’attacco ricevuto dagli intellettuali firmatari della lettera aperta che l’hanno costretto a non prendere parte all’inaugurazione dell’anno accademico e condanna nei confronti di questi intellettuali» è stato respinto dal Consiglio dopo aver ottenuto il voto favorevole di tutti i gruppi di minoranza e quello contrario del Pd (esclusi Elena Malaguti e Mauro Cavazzuti, usciti dall’aula) e di Prc.

Stefano Lugli (Prc) ha motivato il doppio voto contrario affermando che entrambi gli ordini del giorno «rovesciano la realtà dei fatti. La richiesta di ritirare l’invito al Papa firmata dai 67 professori era corretta e civile e a loro va la nostra solidarietà». Al contrario, Giorgio Barbieri (Lega) si è detto «convinto» da entrambi gli ordini del giorno sottolineando che «la Sapienza è attraversata da sintomi pericolosi: c’è qualcosa che non funziona nelle Università italiane». Per Cesare Falzoni (An) il documento di Forza Italia «è esplicito e rileva l’intolleranza dei tolleranti, mentre quello del Pd condanna senza in realtà condannare niente». Secondo Andrea Sirotti (Pd) i docenti della Sapienza «hanno esercitato un diritto democratico al dissenso. Altra cosa è ciò che si è innescato in seguito, ma il rischio è che ogni dissenso sia ridotto a una questione di ordine pubblico».

«Nell’era Prodi si è scoperto che il vero rischio per la libertà è far parlare il Papa all’Università, mentre chiudergli la bocca è stata un’oscena censura» ha ribattuto Marisa Malavasi (Forza Italia) e Luca Caselli (An) ha aggiunto che «non si può celebrare la libertà del sapere impedendo a qualcuno di parlare».

Per la capogruppo di Forza Italia Claudia Severi «il laicismo integralista è genitore della censura. Ci aspettavamo – ha aggiunto – un voto di coscienza trasversale e chiediamo coraggio a chi ha avuto il voto cattolico». Si è detto «deluso dall’intervento di Claudia Severi» Mauro Cavazzuti (Pd) dichiarando di non «volersi prestare a una strumentalizzazione politica che mira a dividere dove invece sarebbe stato opportuno un voto trasversale».

Tomaso Tagliani (Udc) ha sottolineato che «al Papa era stato consigliato di non andare alla Sapienza per motivi di sicurezza» ma si è dichiarato disponibile a votare entrambi gli ordini del giorno «a condizione che il Pd voti a favore del nostro». Per Claudio Bergianti (Pd) non si può «porre la questione come una divisione tra laici e cattolici. Il punto di dissenso tra i due ordini del giorno sta nel giudicare la lettera dei 67 come un atto di intolleranza in sé mentre io dico che si può invitare il Papa ma difendo la legittimità del dissenso pur non condividendolo». Demos Malavasi (Pd) ha invitato «a lasciar fuori dalla polemica il tentativo di strumentalizzare la vicenda a fini elettorali».

«Interventi intollerabili» per Antonella Orlandi (Forza Italia) che ha dichiarato di non partecipare al voto dell’ordine del giorno del Pd. «Se siamo al punto di inibire a un Capo di Stato e accademico di andare all’Università – ha affermato – tanto vale che calpestiamo la Costituzione». Infine, Elena Malaguti (Pd) dichiarando di non votare l’ordine del giorno di Forza Italia, ha commentato che «all’inizio della discussione sembrava che i punti di vista fossero assimilabili o che si potesse arrivare a un voto a favore del proprio documento e di astensione su quello altrui mentre, per come stiamo concludendo, penso che facciamo il contrario di quello che vorrebbe il Papa».

Pubblicato: 22 Febbraio 2008Ultima modifica: 27 Maggio 2020