gino covili incontra lo “zebio còtal” di cavani1 da sabato 2 agosto una mostra a serramazzoni

Sono rimaste per oltre trent’anni chiuse in una cartella nel suo studio le 32 immagini che il pittore Gino Covili disegnò sull’onda dell’emozione suscitatagli dalla lettura di “Zebio Còtal”, il romanzo capolavoro di un altro grande narratore delle genti e della terra del Frignano, lo scrittore Guido Cavani. Oggi, a cinquant’anni dalla prima pubblicazione, il romanzo esce in una nuova edizione corredata delle immagini del pittore pavullese e le opere sono esposte per la prima volta a Serramazzoni in una mostra che inaugurerà sabato 2 agosto, alle 18. L’iniziativa è promossa dal Comune di Serramazzoni e da CoviliArte con il patrocinio della Provincia di Modena e della Comunità Montana del Frignano.

Allestita nella Casa del volontariato di Serramazzoni, la mostra di disegni, acquerelli e opere a tecnica mista che danno corpo a personaggi ed episodi dello “Zebio Còtal”, sarà aperta fino al 31 agosto: dal lunedì al giovedì, dalle 17 alle 22,30; dal venerdì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 23,30. L’ingresso è libero.

Gino Covili conobbe “Zebio Còtal” nel 1973 grazie al giornalista Franco Simongini che, in occasione delle riprese del film “Un volto un paese” dedicato dalla Rai a Cavani, gliene regalò una copia perché aveva trovato una certa affinità tra i due artisti. E infatti Covili ne fu conquistato al punto che sentì subito il desiderio di ricreare in immagini episodi e personaggi del romanzo dando vita al ciclo oggi in mostra. Nel 50° anniversario della pubblicazione della prima edizione del romanzo che Guido Cavani fece stampare da Ferraguti, in pochi esemplari, da regalare agli amici, CoviliArte ne pubblica una nuova edizione che riunisce per la prima volta le due narrazioni e le arricchisce di altre quattro opere realizzate da Covili negli anni 1998-1999 in sintonia con la poetica del romanzo di Cavani. La nuova edizione è curata da Fabio Marri e Werther Romani, docenti dell’Università di Bologna, e ha la prefazione di Giorgio Bàrberi Squarotti, uno dei maggiori italianisti. Riporta inoltre anche la presentazione al romanzo che Pier Paolo Pasolini scrisse per le edizioni Feltrinelli, nel 1961.

Pubblicato: 29 Luglio 2008Ultima modifica: 30 Luglio 2008