«Rispetto al commercio l’area ex Sipe concorrerà alle quantità di superficie di vendita del Piano commerciale vigente che non saranno modificate di un metro, mentre rispetto alla residenza, anche a seguito dei suggerimenti della Soprintendenza, sono stati confermati i volumi attribuiti ma con un arretramento verso le zone cosiddette Alte». Lo ha ribadito Maurizio Maletti, vice presidente della Provincia di Modena, rispondendo all’interpellanza presentata in Consiglio da Giorgio Barbieri (Lega nord) che, richiedendo «trasparenza e garanzie per il comparto ex Sipe», ha sottolineato che si tratta di un progetto «da centinaia di milioni che potrebbe scatenare speculazioni edilizie e sul quale fin dal 2004 vi sono elementi di poca chiarezza, mentre la chiarezza è interesse di tutti».
«Questo progetto è devastante per i piccoli commercianti» ha affermato Tomaso Tagliani (Popolari liberali-Pdl). Quella che viene proposta, ha proseguito il consigliere, «è un’alternativa tra l’aggregarsi e il chiudere. E non è granché come alternativa». Secondo Dante Mazzi (Forza Italia-Pdl) sarebbe «doveroso istituire una commissione ad hoc alla quale possano partecipare tutti gli attori e che possa far sentire a noi consiglieri anche le ragioni del no».
Cesare Falzoni (An-Pdl) si è dichiarato «perplesso sul progetto soprattutto perché perplessità vengono espresse anche dalla sinistra».
D’accordo sulle finalità dell’intervento Walter Telleri (Verdi) purché «il Polo tecnologico rimanga prioritario e invece ho il dubbio che sia diventato una misera foglia di fico per coprire l’aumento di insediamenti abitativi. Dobbiamo capire con chi stiamo trattando – ha aggiunto Telleri – per evitare di essere coinvolti in operazioni di dubbia trasparenza». Per Aldo Imperiale (Prc) se il Polo tecnologico non dovesse partire «non si dovrebbe nemmeno edificare sulle Sipe Basse. La riduzione del numero di abitazioni su questa zona è apprezzabile, ma ancora di più lo sarebbe l’azzeramento». Anche Andrea Sirotti (Pd) ha definito positivo il trasferimento delle abitazioni dalle Sipe Basse alle Alte, sottolineando anche come «il lavoro della Provincia permetta di mantenere inalterata, ridistribuendola, la quantità di superficie di vendita già prevista. A ogni modo, va accolto ogni contributo teso a migliorare il progetto».