La Provincia sta contattando esperti nazionali e internazionali di depositi acquiferi per integrare e supportare ulteriormente sul piano scientifico la propria netta contrarietà alla realizzazione dell’impianto di stoccaggio di gas a Rivara. Posizione che verrà sostenuta davanti alla commissione di impatto ambientale del ministero. Lo ha annunciato Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente intervenendo nel dibattito che ha ribadito il no del Consiglio all’impianto. Mentre il vicepresidente della Provincia e assessore alle Politiche urbanistiche Maurizio Maletti ha voluto ricordare che nel Ptcp in approvazione è stato introdotto un articolo, il numero 89, dedicato proprio agli impianti di produzione, stoccaggio e trasporto di energia in cui si stabilisce che questi impianti «sono ammissibili solo se previsti dagli strumenti urbanistici comunali, provinciali o sovraordinati».
Il dibattito era stato aperto dal consigliere Dante Mazzi di Forza Italia-Pdl il quale ha rivendicato la propria coerenza personale e quella del proprio gruppo. «L’ordine del giorno – ha detto – vuole troncare qualunque strumentalizzazione e polemica sul deposito di Rivara. Allo stesso tempo voglio ribadire che siamo fermi all’11 aprile 2007, all’ordine del giorno votato all’unanimità da questo Consiglio che rigetta il progetto di Rivara». Mazzi ha poi insistito sulla «centralità della Provincia» affermando che «il Consiglio non è fatto di figuranti».
Per Cesare Falzoni (An-Pdl) di questo impianto a Rivara «non si dovrebbe neanche più parlarne e comunque è stato bene presentare l’ordine del giorno». Giorgio Barbieri (Lega Nord) ha premesso che se la politica è «coerenza e onestà, allora a questo pazzesco progetto si deve essere contro sia che il governo sia di centro sinistra o di centro destra». Secondo Elena Malaguti (Pd) l’ordine del giorno dice cose che «la Provincia ha già detto, ma che è giusto ribadire tenendo conto che nei prossimi mesi ci troveremo davanti ad un confronto serrato». Walter Telleri (Verdi) ha fatto anch’egli appello alla «coerenza» e ha valutato positivamente l’ipotesi di uno studio sulle difficoltà e le emergenze dell’area Nord già molto compromessa.
Stefano Lugli (Prc) ha apprezzato il lavoro che ha fatto la Provincia e ha auspicato che «si possa arrivare a mettere un pietra tombale su questo progetto e a una soluzione che non penalizzi ulteriormente l’area Nord».