sabattini respinge le critiche del pdci sulla giunta “da loro niente rosa, ho scelto per competenza”

«La richiesta di rimettere in discussione la Giunta provinciale a pochi giorni dal suo insediamento mi sembra francamente improponibile». Commentando la mozione con cui il Pdci contesta la nomina dell’assessore Marcella Valentini, il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini  si dice «dispiaciuto perché ho agito nello spirito della legge, che affida al presidente la possibilità di scegliere i propri assessori, in un rapporto di dialogo con i partiti ma non sotto dettatura.  Come ben sanno tutte le forze politiche che hanno concorso alla mia elezione, ho chiesto di presentare delle rose di nomi comprensive di rappresentanza femminile. Questo perché nella formazione di una Giunta – spiega il presidente – si devono tenere presenti diversi criteri: da quello territoriale alla rappresentanza delle varie espressioni politiche, dal rispetto delle competenze specifiche alla presenza di donne, oltre all’individuazione di nuove risorse. Per questo,  in mancanza di una rosa di nomi da parte del Pdci – aggiunge il presidente Sabattini – ho individuato in Marcella Valentini la persona che per competenze professionali, esperienza amministrativa e rappresentanza politica aveva tutte le caratteristiche per far parte della mia squadra».

«Dal Pdci – continua Sabattini – mi sarei aspettato piuttosto un riconoscimento per aver affidato per la prima volta il bilancio a una donna,  creando le condizioni per un’azione politica che sappia tradurre le pari opportunità in scelte concrete e operative. Mi sembra una soluzione innovativa e tutt’altro che penalizzante per la forza politica alla quale l’assessore Valentini fa riferimento».

Nel ricordare che «la Giunta ha già iniziato a lavorare a pieno ritmo per affrontare immediatamente la grave emergenza rappresentata dalla crisi economica che sta mettendo in difficoltà migliaia di lavoratori e le loro famiglie», Sabattini conclude osservando che «con queste polemiche, certamente legittime per i partiti, tuttavia non si fa altro che allontanare ulteriormente gli elettori dalla politica, favorendo l’astensionismo».

 

 

 

Pubblicato: 07 Luglio 2009Ultima modifica: 27 Maggio 2020