Il riconoscimento honoris causa della 5ª edizione del Premio Tassoni è stato assegnato alla scrittrice Dacia Maraini, per il suo impegno civile e femminista. E autrice che indaga a fondo il mondo femminile è anche Maria Rosa Cutrufelli, siciliana, vincitrice della sezione narrativa con il romanzo “D’amore e d’odio” (edizioni Frassinelli, Milano), il racconto del ‘900 attraverso le storie di sette donne che parte da Nora, crocerossina durante la Grande guerra, e da sua sorella Elvira, militante socialista nella Torino di Gramsci, per svilupparsi attraverso le vicende di figlie, nipoti e sorelle.
Il sociologo Alberto L’Abate sarà premiato per il saggio “Per un futuro senza guerre” (edizioni Liguori, Napoli) nel quale, partendo da esperienze personali, elabora una teoria sociologica per la pace. L’Abate, docente all’Università di Firenze, di Sociologia dei conflitti e ricerca per la pace, sta promuovendo in Italia la creazione dei Corpi civili per la pace.
Il premio per la sezione poesia è stato assegnato al senese Cesare Viviani per la raccolta “Credere nell’invisibile” (edizioni Einaudi, Torino), poesie brevi che con una voce affabile e colloquiale propongono temi impegnativi come i limiti dell’umano, la pulsione all’autenticità, il confronto con l’angoscia della fine.
A decretare il vincitore per la poesia sono stati 15 gruppi di lettura composti in totale da circa cento persone, per la maggior parte studenti. I premi per le sezioni narrativa e saggistica (quest’anno il premio per il teatro non è stato assegnato per la mancanza di un’opera che soddisfacesse i requisiti richiesti) sono stati invece assegnati da una giuria tecnica composta da Nadia Cavalera, ideatrice della manifestazione e rappresentante dell’associazione Le avanguardie, Adriana Chemello, docente di Letteratura italiana all’università di Padova, Francesco Muzzioli, docente di Critica letteraria all’università La Sapienza di Roma, Franco Nasi, docente di Letteratura italiana contemporanea all’università di Modena e Reggio Emilia.