XIII Biennale della Xilografia

A Carpi dal 25 marzo al 20 maggio le opere d'arte di Erick Heckel, Asger Jorn, Nicola Sene, Elle Bergmann Michel e Robert Michel. In mostra stampe ottenute con la xilografia, la più antica tecnica incisoria che utilizza matrici in legno.

Domenica 25 marzo alle 11 inaugura a Carpi presso il Palazzo dei Pio la tredicesima edizione della Biennale della Xilografia contemporanea. La Biennale ha luogo nella Sala dei Cervi dell’Appartamento Inferiore, presso il Museo della Xilografia, una sezione del Museo del Palazzo dei Pio che presenta opere realizzate con questa antica tecnica di stampa ad incisioni su matrici di legno. La mostra della Biennale è ad ingresso gratuito ed e’ aperta fino a domenica 20 maggio. L’orario di visita è il sabato, la domenica e i giorni festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
Il progetto delle Biennali di Xilografia è sorto nel 1973 e insieme al Museo omonimo ha contribuito a fare di Carpi uno dei centri di studio, ricerca e aggiornamento sui temi della grafica e della stampa tra i più significativi d’Europa.

Tra gli autori selezionati per la Biennale 2007 spicca Erich Heckel (1883-1970) un pittore tedesco espressionista. Heckel partecipa alla fondazione del gruppo Die Brücke (Il Ponte) nel 1905 ed ha predilezione per i soggetti paesistici e per le caratterizzazioni di figure di pazzi e proletari.
Un altro autore di grande rilievo in mostra è il pittore danese Asger Jorn (1914-1973). Tra le principali note biografiche di Jorn ci sono l’apprendistato all’Accademia d’Arte di Fernand Léger a Parigi, la partecipazione alla resistenza contro i nazisti in Danimarca, il ruolo di cofondatore assieme a Karel Appel, Constant, Corneille, Christian Dotremont e Joseph Noiret del gruppo artistico CoBrA (acronimo per Copenaghen, Bruxelles, Amsterdam), il ruolo di promotore degli incontri internazionali della ceramica di Albisola in Italia. I lavori di Jorn comprendono quadri, pitture ad olio, collage, illustrazioni di libri, stampe, disegni, ceramiche, arazzi, nonché pitture murali eseguite su commissione e, negli ultimi anni, sculture.
Alla Biennale di Xilografia 2007 sono infine in mostra anche le opere di Nicola Sene (l’autore italiano che ha vinto il Premio Ugo da Carpi nel 2006) e quelle della coppia (marito e moglie) di artisti tedeschi Elle Bergmann-Michel (1895-1971) e Robert Michel (1893-1983).
Tutte le opere in mostra provengono dal Museo Sprengel di Hannover e dalla Galerie Bordas di Venezia.  

Oltre alle opere della Biennale è possibile contemplare il patrimonio xilografico del museo carpigiano costituito da circa duemila pezzi di xilografie e matrici dal 1600 ai giorni nostri. Il Museo fu istituito nel 1936 sia per riscoprire l’illustre tradizione locale della stampa risalente alla fine del 1400 con l’attività del celebre Aldo Manuzio per la corte dei Pio, sia per valorizzare la figura e le opere dell’incisore Ugo da Carpi. Il nucleo più prezioso del museo è infatti costituito dai sette fogli di Ugo, xilografie ottenute con una particolare tecnica di sovrapposizione di più matrici. Vissuto tra il 1400 e il 1500, Ugo da Carpi fu uno dei precursori dell’uso della tecnica della xilografia e fra i più noti divulgatori dell’opera di Raffaello e del Parmigianino.
Nel museo della xilografia è presente anche il grande torchio ottocentesco dell’antica Stamperia Comunale.

Di origine cinese, la xilografia è la più antica tecnica di stampa di tipo incisorio, le prime xilografie su carta risalgono all’VIII secolo d.C. In Europa si producono le prime xilografie nel XIV secolo per illustrare i primi libri a stampa. La matrice è un blocco o tavola di legno, solitamente bosso, pero, melo, sorbo, ciliegio, cirmolo, agrifoglio, noce ecc., che viene intagliata asportando dal legno le parti che devono risultare bianche sulla stampa e lasciando in rilievo solo le zone che devono ricevere l’inchiostro e quindi creare i tratti neri. Dopo l’inchiostrazione si posa il foglio di stampa sulla matrice e si esercita, con appositi utensili a mano o con un torchio silografico, una uniforme pressione su di esso.
Gli incisori utilizzano dapprima legni morbidi e facili da lavorare ma le matrici si deteriorano velocemente, a causa di tarli o umidità. Già all’inizio del XVI secolo la tecnica della xilografia e l’uso del legno è quasi abbandonato, sostituito da matrici in metallo (tecnica della calcografia). La xilografia conosce poi un nuovo periodo di grande utilizzo nel 1800, soprattutto per illustrare libri e giornali. Questa rinascita è dovuta al fatto che si imparano ad utilizzare legni molto duri, soprattutto il bosso; le matrici, difficili da lavorare, riescono tuttavia a realizzare tirature anche molto elevate, nell’ordine delle diverse migliaia di esemplari. Questo utilizzo muore poi soppiantato dai nuovi processi fotografici e l’uso della xilografia in epoca contemporanea viene effettuato in modo limitato e principalmente per finalità di tipo artistico.

Per ulteriori informazioni sulla Biennale della Xilografia:
Musei civici tel. 059649955 – mail: musei@carpidiem.it

Pubblicato: 22 Marzo 2007