Rumore di fondo

Al Palazzo Ducale di Pavullo fino al 22 febbraio è visitabile una mostra di arte contemporanea dedicata alle opere recenti di Maria Carolina Arletti. Serie di stelle e navi esprimono in modo originale le contraddizioni e i malesseri del mondo contemporaneo.

Fino a domenica 22 febbraio alle Gallerie Civiche del Palazzo Ducale di Pavullo è visitabile la mostra di arte contemporanea intitolata “Rumore di fondo“, dedicata alle opere recenti di Maria Carolina Arletti. La mostra è curata da Daniela Del Moro, è promossa dall’Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Pavullo e ha il patrocinio della Provincia.

Maria Carolina Arletti è un’artista nata a Modena nel 1962, diplomata presso il locale Istituto d’Arte Venturi e poi laureata a Firenze in architettura. Dalla fine degli anni Ottanta ha partecipato a mostre in Italia e all’estero portando avanti una sperimentazione per cicli e serie in cui fonde pittura e scultura, mediante la realizzazione di opere tridimensionali dove la parte pittorica assume ugualmente un ruolo molto importante. Maria Carolina Arletti esercita anche la professione di architetto.

Nella mostra pavullese l’artista propone frammenti di una vita quotidiana della quale spesso si è in grado di cogliere solo il rumore di fondo, immersi come siamo in una miriade di messaggi contradditori e ridondanti. Le opere di Maria Carolina Arletti  diventano progetti di comunicazione, e offrono contenuti e ironie intelligenti che esprimono contraddizioni e malesseri del mondo contemporaneo. L’artista modenese recupera e interpreta in modo originale segni trovati nel quotidiano della comunicazione di massa e in questo allestimento presso il Palazzo Ducale di Pavullo utilizza  iconografie facilmente riconoscibili a tutti, come stelle e navi. Generalmente la stella è considerata un riferimento di qualità apposto a luoghi, prodotti e persone, mentre pensando ad una nave il pensiero va facilmente alle grandi avventure, alle scoperte, al commercio.

Ma nelle opere di Maria Carolina Arletti le stelle hanno dei seri problemi: viste da vicino le “star” hanno dei grossi difetti, non sono poi così belle. La stella della bandiera cinese vive ad esempio una tanto attesa ribalta mondiale con le olimpiadi dell’agosto 2008, ma allo stesso tempo Maria Carolina Arletti ricorda quei carrarmati che rimandano idealmente alla repressione del Tibet e a Tien an Men. La stessa popolare stella della bandiera americana non è altro che un parziale insieme di rattoppi, mentre la stella dedicata agli “acciai speciali” della Thyssen Krupp riporta alla memoria il tragico incidente di Torino del 2007, con la morte di sette operai per gravi problemi di sicurezza sul lavoro.
I frammenti delle navi proposti da Maria Carolina Arletti non hanno poi proprio niente di eroico e fantastico, rimandano piuttosto alle tristemente famose carrette del mare che trasportano i migranti, autentici vettori dell’assoluta disperazione e che a volte pure affondano prima di arrivare a destinazione.

I lavori esposti nella mostra “Rumore di fondo” sono realizzati in metallo con diversi inserti coloristici (preferibilmente acrilici o alla nitro) e letterali. Il lettering è protagonista della comunicazione tanto quanto lo è la materia utilizzata. Si colgono riferimenti all’arte povera e alla pop art. Il materiale prediletto da Maria Carolina Arletti è la lamiera, una sostanza che riflette la luce come l’acciaio, ma che in realtà è forte solo in apparenza e quindi può essere facilmente manipolata, così come concettualmente la realtà aldilà delle apparenze nasconde solo fragilità, precarietà, distruzione, e ovviamente questa realtà così indecente può essere manipolata ed edulcorata con l’uso dei mezzi di comunicazione di massa.

Si può quindi ben comprendere come questa mostra sia ricca di spunti e potenziali riflessioni di grande rilievo sia a livello estetico che etico.

L’orario normale di visita è il sabato dalle 15 alle 19 e la domenica dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19. Su richiesta all’Ufficio Cultura la mostra può essere aperta anche il martedì e il giovedì dalle 15 alle 18, e il sabato dalle 10 alle 13. Per l’occasione è stato prodotto anche un catalogo.

Il contesto della mostra è il Palazzo Ducale di Pavullo, la residenza estiva del Duca Francesco IV d’Este voluta nel 1830, e incorniciata da uno splendido Parco. Nella Galleria d’Arte Contemporanea del Palazzo Ducale vengono generalmente realizzate mostre di arti figurative, nella Pinacoteca Civica vengono raccolte in modo permanente opere degli artisti locali (attività svolta anche presso il castello di Montecuccolo), mentre nella Galleria dei Sotterranei e nella Ghiacciaia del Duca si tengono attività espositive dedicate a diversi linguaggi come arti visive, musica, letteratura e spettacolo.

Per informazioni:
tel. 0536 29022
email galleriepalazzoducale@comune.pavullo-nel-frignano.mo.it

Pubblicato: 28 Gennaio 2009Ultima modifica: 30 Gennaio 2009