Raccontare l’arte. Percorsi a tema tra le opere della Galleria Estense

Alla Galleria Estense di Modena dal 22 gennaio fino al 21 maggio è in programma la quinta edizione di un ciclo di conferenze dedicate alla scoperta dei tesori contenuti nella collezione di opere d'arte dei Duchi d'Este.

Dal 22 gennaio al 21 maggio presso il Palazzo dei Musei in Piazza Sant’Agostino a Modena è in programma un ciclo di 14 conferenze dedicate alla scoperta delle opere d’arte contenute nella Galleria Estense. Giunta alla sua quinta edizione, la rassegna intitolata “Raccontare l’arte, percorsi a tema tra le opere della Galleria Estense” è promossa dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

Tutti gli incontri si tengono di giovedì con inizio alle 20.30 presso la Sala del Seicento della Galleria Estense e sono ad ingresso gratuito. I relatori sono studiosi di chiara fama che operano presso la stessa Soprintendenza di Modena e Reggio Emilia, oppure in musei, università ed istituti di livello internazionale.

Il primo appuntamento è previsto giovedì 22 gennaio con l’intervento di Mario Scalini (Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia) sul tema delle armature estensi presenti nella collezione della Galleria. Nella settimana successiva, giovedì 29 è il turno di Angelo Mazza (Storico dell’arte direttore coordinatore della Galleria Estense) che pone al centro dell’attenzione l’artista modenese Nicolò dell’Abate (1510-1571). Altri artisti le cui opere sono presenti nelle collezioni della Galleria Estense e che sono oggetto di conferenze della rassegna sono Federico Barocci (12 febbraio con relatore Andrea Emiliani, Presidente dell’Accademia Clementina di Bologna), Francesco Maria Caselli (26 marzo con Elena Fumagalli, docente presso l’Università di Modena e Reggio Emilia), Mattia Preti (2 aprile con Fabrizio Vona, Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia), Antonio Begarelli e il Correggio (16 aprile con Giorgio Bonsanti, docente dell’Università di Firenze). Tra le altre conferenze in calendario alcune analizzano i rapporti intercorsi tra le collezioni dei duchi estensi e quelle di altri importantissimi musei italiani o di altri casati illustri: ad inizio marzo interviene Antonio Paolucci (Direttore dei Musei Vaticani) sul tema delle stanze del Vaticano, mentre giovedì 7 maggio Cristina Acidini (Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per il Polo Museale della città di Firenze) parla dei percorsi estensi nelle collezioni dei Medici. Tra gli altri argomenti delle conferenze vi sono anche gli aurei bizantini e longobardi presenti nella collezione del medagliere estense (26 febbraio con Nicoletta Giordani, Archelogo  Direttore della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia ), i soffitti dorati di Palazzo Ducale di Modena (30 aprile con Giovanna Paolozzi Strozzi, Storico dell’arte direttore coordinatore
della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia e la ricercatrice Patrizia Curti), il restauro dei tessuti medievali di Nonantola (14 maggio con Daniela Ferriani). Dall’estero intervengono il 23 aprile Lorenz Seeling (già vicedirettore del Bayerisches Nationalmuseum di Monaco) per un’analisi di due capolavori di Hans Baldung Grien, mentre il 21 maggio il ciclo di conferenze si conclude con l’intervento di David Alexander (Metropolitan Museum of Art di New York) che analizza i capolavori di matrice islamica presenti nella Galleria estense. Per consultare l’intero calendario delle conferenze vedere l’allegato in fondo alla pagina.

La Galleria Estense è uno dei musei più importanti d’Italia e contiene la collezione di opere d’arte che era di proprietà dei Duchi d’Este. I duchi Estensi tenevano a Ferrara una delle corti più famose d’Europa, e ospitavano artisti e letterati. Nel 1598 la capitale degli Estensi venne trasferita da Ferrara a Modena e di conseguenza vennero spostate contemporaneamente anche le collezioni d’arte. A Modena l’ambizioso collezionismo dei duchi accrebbe le raccolte con acquisti e commissioni, specie nell’aurea stagione seicentesca, ricorrendo anche a spogliazioni di chiese e conventi del ducato, in aggiunta alle opere acquisite grazie a donazioni ed eredità. Il personaggio maggiormente impegnato nel ricreare a Modena quell’atmosfera artistica che aveva caratterizzato in precedenza Ferrara fu il Duca Francesco I. Vissuto nella prima metà del 1600 e fino al 1658, Francesco I arricchì la Galleria Estense portandola al livello delle migliori collezioni d’Europa con l’acquisizione di opere dei maggiori artisti del suo tempo. Francesco I fece anche costruire alcuni degli edifici e delle strutture modenesi più importanti, tra cui il Palazzo Ducale di Modena (l’attuale Accademia Militare), quello di Sassuolo e la palazzina del Vigarani nei giardini del palazzo oggi Giardini Pubblici. Tra i suoi successori vi fu Francesco III che fece costruire il cosiddetto Albergo dei poveri, per l’istruzione dei giovani di scarse possibilità economiche. Questa struttura è poi diventata il Palazzo dei Musei, ed ospita attualmente la Galleria Estense insieme ad altre istituzioni museali come il Museo lapidario, il Museo civico, l’Archivio civico e la Biblioteca nazionale Estense, ricca di codici antichi, spartiti musicali, di carte geografiche antiche, e di preziosi libri miniati fra i quali la famosa Bibbia di Borso d’Este. Il trasferimento della Galleria Estense dal palazzo Ducale al Palazzo dei Musei avvenne nel 1879, dopo la costituzione del regno d’Italia e il passaggio delle proprietà ducali allo stato. Francesco III fu famoso anche per la vendita ad Augusto III re di Polonia ed Elettore di Sassonia di oltre cento quadri di grande valore, fra i quali opere di Raffaello, Andrea del Sarto, Diego Velázquez, Holbein, Rubens, Paolo Veronese, Tiziano, Parmigianino, Correggio, Caravaggio, Guercino, Guido Reni, Giorgione, Durer, Ribera, Van Dyke, Pordenone, Perugino, Carracci e tanti altri. La collezione della Galleria Estense avrebbe così potuto essere ancora più rilevante, se non ci fossero state persino numerose spoliazioni e ruberie, come quelle avvenute nel periodo Napoleonico o durante il passaggio allo stato italiano, oltre al caso appena citato della famosa vendita dei 100 dipinti attuata da Francesco III. Risale poi al 2006 l’ultimo importante intervento di ristrutturazione della Galleria Estense che ha portato alla realizzazione di un nuovo impianto di microclima per la conservazione delle opere esposte, alla sistemazione dell’illuminazione, alla creazione di percorsi di visita più moderni con ampie didascalie e un forte orientamento alla didattica.

Attualmente la Galleria Estense raccoglie numerosi tipi di opere d’arte, dipinti, disegni, bronzi e sculture. Le opere più celebri sono i due ritratti del duca Francesco I d’Este, ovvero il busto in marmo di Gian Lorenzo Bernini e la tela di Diego Velázquez. La galleria espone anche oggetti antichi etruschi e romani, ceramiche, esempi del medagliere estense e strumenti musicali. La Pinacoteca in particolare comprende capolavori della pittura realizzati dal trecento al settecento. Tra i dipinti sono presenti opere della scuola modenese del quattrocento con autori come Tommaso e Barnaba da Modena, tavole quattrocentesche e cinquecentesche di matrice tedesca e fiamminga, della scuola ferrarese vi sono opere di Cosmè Tura, mentre è ragguardevole la raccolta di maestri veneti come Veronese, Tintoretto, El Greco e Palma il Giovane. Della scuola emiliana vi sono pale d’altare e quadri da stanza di autori formatisi prevalentemente alla scuola dei Carracci, opere di Guido Reni, del Guercino. Tra gli altri autori italiani vi sono anche tele di maestri genovesi, toscani, romani e napoletani. La raccolta di disegni comprende opere di maestri italiani tra i quali si ricordano Correggio, Parmigianino e i Carracci. Per la scultura sono numerose le terrecotte modellate tra la seconda metà del ‘400 e la prima metà del ‘500 realizzate da maestri bolognesi e modenesi come Antonio Begarelli e Guido Mazzoni. Vi sono inoltre oltre duecento esemplari di bronzi di epoca rinascimentale. Il medagliere estense è una collezione che comprende medaglie, placchette, monete e punzoni da conio. Tra gli strumenti musicali vi è la celebre Arpa Estense, a due ordini di corde, realizzata da Giovan Battista Jacomelli nel 1581, mentre tra i reperti archeologici della collezione vi sono vasi funerari apuli, bronzetti etruschi e suppellettili romane databili dal I al III sec. d.C. La collezione estense comprende anche una ricca collezione di maioliche, varie suppellettili preziose e legni incisi per xilografie.

Fino al 31 marzo 2009 è possibile visitare gratuitamente la Galleria Estense e le collezioni comunali dei Musei civici, che comprendono il Museo Archeologico ed Etnologico e il Museo d’Arte.

Per informazioni:
Tel. 059 4395711
e-mail: sbsae-mo@beniculturali.it

Pubblicato: 21 Gennaio 2009Ultima modifica: 02 Febbraio 2009