Il territorio modenese avrà a disposizione, per il 2007, oltre 42 milioni di euro per l’assistenza alle persone non autosufficienti: 13 milioni di euro in più rispetto all’anno scorso, con un aumento percentuale di quasi il 45 per cento. La Regione Emilia Romagna ha potenziato infatti, con i proventi derivanti dall’aumento dell’aliquota Irpef, la dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza, passato dai 211 milioni di euro del 2006 ai 311 milioni del 2007. Tale cifra è stata ripartita tra le nove province, in percentuale corrispondente a quella delle persone con età superiore ai 75 anni. Dopo Bologna, Modena è la provincia che ha avuto la parte più consistente di fondi – il 14,4 per cento, pari a 42 milioni 139 mila euro – ai quali si sommano altri 587 mila euro dell’assegno di cura per le gravissime disabilità acquisite.
Il Fondo per la non autosufficienza è destinato all’integrazione dei costi per l’assistenza domiciliare e quella residenziale: case protette, residenze sanitarie assistite e centri diurni.
«Nel 2006 i pazienti assistiti a domicilio nella nostra provincia sono stati più di 14 mila, dei quali oltre 11 mila anziani con più di 75 anni – spiega Giuseppe Caroli, direttore generale dell’Azienda Usl – L’assistenza domiciliare è la risposta più gradita da pazienti e loro famigliari, in quanto è possibile garantire una migliore qualità della vita e conservare i legami affettivi». L’Azienda Usl partecipa attivamente con proprie risorse economiche e con personale sanitario alla realizzazione delle azioni previste dal programma relativo al Fondo regionale per la non autosufficienza, il cui punto di forza è l’integrazione tra le istituzioni presenti sul territorio, i servizi sanitari e sociali e le diverse figure professionali.
Dopo il riparto fatto dalla Conferenza sociale e sanitaria, tocca adesso ai sindaci dei 7 comitati di distretto il compito di predisporre entro il 30 giugno, in accordo con i rispettivi direttori di Distretto, i Piani di attività in base a tre linee-guida: l’impegno a non ridurre le risorse dei bilanci comunali fin qui stanziate per la non autosufficienza; la possibilità di utilizzare nel 2008 – sempre per servizi e interventi di questo tipo – le risorse del Fondo 2007 eventualmente non utilizzate; la dotazione, entro il 2009, di tutte le tipologie di servizio previste, per favorire la flessibilità e la personalizzazione nei progetti assistenziali.