L’Infiorata di Pievepelago

Il 10 giugno è la domenica del Corpus Domini e a Pievepelago nel borgo antico si rinnova la tradizione degli artisti infioratori che allestiscono variopinti e bellissimi tappeti floreali sulla via Tamburù, prima del passaggio della processione.

L’Infiorata di Pievepelago è una manifestazione tradizionale a carattere religioso le cui origini vengono fatte risalire al 1927. Un cronista dell’epoca descrive infatti la processione del Corpus Domini di tale anno con le vie del paese cosparse di fiori freschi mentre anche le case sono state addobbate esternamente con arazzi, festoni e vasi di fiori.

Quella di cospargere la strada di fiori in occasione del transito delle processioni è un’usanza assai diffusa in Italia, la stessa Infiorata del Corpus Domini è una manifestazione che viene allestita in circa 150 località del territorio italiano ed esiste persino una Associazione dei Comuni delle Infiorate artistiche.
A Pievepelago col passare degli anni l’iniziativa è stata via via migliorata e sono stati realizzati tappeti floreali sempre più complessi e validi artisticamente. Il comune dell’Appennino modenese ha così ottenuto anche esso il titolo di “Città dell’Infiorata”, accanto ad altre realtà più famose e più antiche come Genzano nel Lazio (la prima infiorata di Genzano viene realizzata nel 1778) e Spello in Umbria. La tradizione italiana dell’Infiorata nasce poi intorno al 1600 quando il Papa incarica alcuni pittori di realizzare ogni anno un mosaico floreale.

Quest’anno la solennità religiosa del Corpus Domini che rievoca la liturgia dell’Ultima Cena del Giovedì Santo e che chiude le festività Pasquali cade domenica 10 giugno.
A Pievepelago è lunga e meticolosa la fase di preparazione che anticipa l’allestimento di queste bellissime ma effimere composizioni floreali destinate a durare solo alcune ore. Gli artisti, detti infioratori, si ritrovano circa un mese prima della manifestazione e definiscono gli aspetti organizzativi, sia quelli logistici che quelli creativi. I fiori vengono acquistati ai mercati generali o se la stagione lo permette vengono raccolti nei dintorni 3 o 4 giorni prima della domenica del Corpus Domini e vengono poi conservati in umide cantine. Si usano esclusivamente varietà di specie vegetali non protette come il maggiociondolo, l’acacia, la ginestra, la “palla di neve”, la margherita, le felci.

Alle prime luci dell’alba del Corpus Domini i contorni dei disegni vengono tracciati con gessi colorati lungo il percorso di via Tamburù, la via più antica e suggestiva di Pievepelago. Si iniziano quindi a riempire meticolosamente gli spazi tracciati dai disegni con i petali dei fiori secondo schemi di colori prestabiliti. I petali più leggeri vengono bagnati con l’acqua per evitare che il vento li porti via, le condizioni in cui lavorano gli infioratori possono risultare a volte molto precarie. I soggetti dei tappeti floreali sono prevalentemente di tipo religioso, non sono mancati negli anni richiami a fatti di attualità come in occasione del Giubileo del 2000 o della visita di Papa Giovanni Paolo II nella diocesi di Modena nel 1988. Una volta ultimati i tappeti, gli infioratori li collegano tra di loro con cornici e motivi ornamentali, creando così un unico lungo manto di fiori su via Tamburù. Anche le altre strade del capoluogo vengono addobbate con centinaia di rami di ginestra. Dalle 10 alle 12 vi è il momento di maggior lavoro e di maggiore affluenza dei turisti curiosi di vedere gli artisti infioratori all’opera. Alle 12 transita poi la solenne processione e la tradizione vuole che solo il Sacerdote con l’Ostensorio possa calpestare il manto floreale che resta poi intatto fino a sera.

La festa dell’Infiorata del Corpus Domini mette insieme la celebrazione religiosa con la celebrazione dell’avvento della stagione estiva e la comunità di Pievepelago si offre in modo originale e spettacolare ai tanti credenti e ai turisti che partecipano a questa manifestazione.

Per ulteriori informazioni:
Comune di Pievepelago, tel 0536 71322
Pro Loco di Pievepelago, tel 0536 71304
pievepelago@msw.it

Pubblicato: 29 Maggio 2007Ultima modifica: 30 Maggio 2007