Darwin: Modena e 200 anni di evoluzione

Dal 14 novembre al 20 dicembre 2009 e dal 3 al 24 gennaio 2010 il Foro Boario di Modena ospita una mostra dedicata a Charles Darwin, nel bicentenario della nascita. Proprio a Modena venne pubblicata nel 1864 la prima edizione in lingua italiana della sua opera più importante, "L'origine delle specie".

Da sabato 14 novembre a domenica 20 dicembre 2009 e dal 3 al 24 gennaio 2010, presso il Foro Boario in Via Bono da Nonantola 2 a Modena è visitabile la mostra intitolata “Darwin: Modena e 200 anni di evoluzione“. Si tratta di un’esposizione dedicata allo scienziato inglese Charles Darwin (1809–1882), nel bicentenario della nascita e centocinquanta anni dopo la pubblicazione della sua opera più importante, “L’origine delle specie” (1859).

Charles Darwin è stato un biologo, geologo, zoologo e botanico britannico, celebre per aver formulato la teoria dell’evoluzione delle specie animali e vegetali, secondo il principio della selezione naturale per mutazioni casuali congenite ereditarie, e per aver teorizzato la discendenza di tutti i primati – uomo compreso – da un antenato comune. Darwin raccolse molti dei dati su cui basò la sua teoria durante un viaggio intorno al mondo sulla nave HMS Beagle, e in particolare durante la sua sosta alle Isole Galápagos. La teoria di Darwin dimostrò che l’evoluzione è l’elemento comune, il filo conduttore che sta alla base della biodiversità. Secondo l’opinione di Darwin, le specie nascono mediante un processo di “discendenza con variazione”. Darwin spiega i meccanismi in cui avviene l’evoluzione attraverso il concetto di selezione naturale. Secondo questo principio esiste una lotta continua per la sopravvivenza all’interno della stessa specie e anche all’esterno tra specie e specie: in questa lotta perenne sopravvivono gli individui più forti, cioè quelli meglio strutturati per affrontare le difficoltà della vita, ottenendo un vantaggio riproduttivo sugli individui più deboli.

Tutto il mondo celebra i due anniversari darwiniani con diversi eventi e anche Modena ha buoni motivi per giocare un ruolo di primo piano nell’ambito di questi festeggiamenti. La città di Modena e gli studiosi modenesi hanno infatti svolto un ruolo determinante nell’introduzione del pensiero evoluzionistico in Italia: fu proprio qui che nel 1864 l’editore Nicola Zanichelli pubblicò la prima edizione in lingua italiana dell’Origine delle Specie, con traduzione di Giovanni Canestrini (1835-1900, docente di Storia Naturale presso la Regia Università di Modena) e di Leonardo Salimbeni (1830-1889, docente di Geografia e Storia Naturale presso il Collegio San Carlo). Canestrini per tutta la sua vita continuò a battersi a favore dello sviluppo del pensiero naturalistico in Italia e tradusse in lingua italiana tutte le principali opere di Darwin, meritandosi anche la stima dello scienziato inglese, che più volte lo citò nelle sue opere. Canestrini fondò poi la Società dei Naturalisti e Matematici di Modena (SNMM) che nel 1875 insignì Darwin del titolo di Socio Onorario.

Come avvenne nel 1909 in occasione del centenario, per celebrare il bicentenario della nascita del suo illustre Socio Onorario, la SNMM si è fatta promotrice di varie manifestazioni, che hanno preso avvio nella primavera di quest’anno con una giornata commemorativa intitolata “Darwin a Modena”, a cui poi ha fatto seguito un ciclo di conferenze sul tema dell’evoluzione. La mostra del Foro Boario è poi l’evento più importante e conclusivo delle celebrazioni darwiniane modenesi, promosso e organizzato come detto dalla SNMM insieme all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (Dipartimenti di Scienze della Terra, Biologia Animale, Paleobiologia, Orto Botanico e Agraria), in collaborazione con Museo Civico Archeologico Etnologico, Gruppo Modenese Scienze Naturali, Associazione Colombofila del Triganino, Centro Museale Pavullo Montecuccolo e Paleontological Research Institution di Ithaca (New York, USA), con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Confapi Pmi Modena, e il patrocinio del Comune e della Provincia di Modena. I coordinatori della mostra sono Milena Bertacchini e Roberto Guidetti, soci della SNMM e responsabili di due dei Musei Scientifici Universitari dell’Ateneo modenese, rispettivamente del Museo Gemma 1786 e del Museo Zoologico.

La mostra del Foro Boario è destinata ad un pubblico eterogeneo, lo stile è divulgativo e allo stesso tempo rigoroso, non si tratta di un’esposizione esclusivamente destinata agli addetti ai lavori. Particolare attenzione è rivolta agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, mentre per il pubblico dei più giovani è previsto un percorso semplificato.

Il percorso espositivo è multidisciplinare, con approfondimenti legati alle osservazioni che Darwin fece nei vari campi delle scienze naturali (zoologia, botanica, geologia, paleontologia ecc.), con le finalità di promuovere il pensiero scientifico, raccontare come dai risultati delle scienze di ieri si siano sviluppate le più moderne tecnologie scientifiche odierne, far comprendere come gli studi di Darwin abbiano segnato una svolta epocale non solo nel campo delle scienze, ma anche in campo sociale e culturale.

La mostra si articola su 4 sezioni. La prima, a carattere storico, è dedicata alla vita dello stesso Charles Darwin, e in particolare ai suoi rapporti culturali con Modena ed al ruolo svolto dalla città nella diffusione della sua teoria. La seconda sezione si sviluppa intorno all’interesse che Darwin nutriva per la geologia, le rocce, i fossili, i vulcani, i terremoti. La terza sezione è dedicata al Darwin naturalista, allo studio degli organismi, e alla loro distribuzione sui continenti. La quarta infine affronta la complessità del mondo biologico, l’osservazione e lo studio di Darwin dei meccanismi dell’evoluzione, la variabilità tra gli organismi, la selezione naturale, la comparsa degli adattamenti, l’albero della vita e le relazioni tra gli esseri viventi.

Oltre a documenti storici, ad arricchire il percorso espositivo multisensoriale e per illustrare la teoria dell’evoluzione naturale, vi sono campioni di rocce e di minerali con ricostruzioni di vulcani, di fossili, di elefanti ed insetti giganti. Sono inoltre presenti cactus, orchidee, ed altre piante tropicali, desertiche e acquatiche, animali esotici e della fauna locale, come uccelli del paradiso e aquile, alligatori e tartarughe, farfalle e insetti stecco, e molto altro ancora. I reperti e gli esemplari unici provengono, per la gran parte, dalle collezioni dei Musei Scientifici Universitari Modenesi.

La mostra propone anche intrecci storici di un’inedita Modena ottocentesca, e approfondisce aspetti della cultura modenese, come ad esempio l’allevamento dei colombi: i colombi d’allevamento erano per Darwin la specie addomesticata più importante dal punto di vista scientifico, perché “fra gli animali il colombo è quello, per il quale si può, con maggior sicurezza […] dimostrarne la provenienza da un ceppo unico e conosciuto”. Nello specifico la mostra tratta in particolare del colombo triganino. Fin dall’antichità i modenesi erano infatti soliti usare i colombi di questa specie sia per l’allevamento che per le gare di volo radente.

La mostra del Foro Boario inaugura sabato 14 novembre alle 17. L’orario di visita è nei giorni feriali dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, nei festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. L’ingresso è gratuito. La mostra è accompagnata da attività didattiche per le scuole, visite guidate, incontri e dibattiti. La durata della mostra è stata prororogata rispetto all’iniziale chiusura prevista il 12 dicembre, a seguito del grande afflusso di visitatori e della grande richiesta da parte delle scuole. Al 7 dicembre sono state raccolte 7000 firme di visitatori e sono state fatte visite guidate per circa 150 classi di scuole di ogni ordine e grado.

Per informazioni e prenotazioni:

tel. 366.2016111
email giovanna.menziani@unimore.it

Sempre sabato 14 novembre, prima dell’inaugurazione della mostra modenese del Foro Boario, il Comune di Vignola, la Fondazione di Vignola e l’associazione culturale “al Palesi” di Vignola organizzano in collaborazione con la SNMM una giornata di studi dedicata a Darwin, che si tiene dalle 9 alle 13 presso la Rocca di Vignola. Il convegno è moderato da Roberta Vandini, capo redattore di TRC, e prevede gli interventi di Benedetto Sala (Università di Ferrara), Franco Ricci Lucchi (Università di Modena) e Giorgio Celli (Università di Bologna). Nel corso della seduta vengono anche premiati gli studenti di scuola superiore che hanno partecipato al concorso indetto nella primavera scorsa, volto a produrre elaborati scritti o multimediali sul celebre studioso inglese.

Pubblicato: 05 Novembre 2009Ultima modifica: 10 Dicembre 2009