Mercoledì 16 aprile si svolge una sessione speciale del Consiglio provinciale dedicata al tema dei diritti e del benessere degli animali in provincia di Modena. Nel corso della seduta viene illustrato il Piano d’azione 2007-2009 che riguarda gli animali d’affezione, gli animali da reddito, gli animali selvatici. L’appuntamento è aperto a tutti e inizia a partire dalle ore 15 presso la sala del Consiglio del Palazzo della Provincia in viale Martiri della Libertà 34 a Modena.
Dopo il saluto di benvenuto di Luca Gozzoli, Presidente del Consiglio provinciale, introduce il tema Maurizio Guaitoli, Assessore provinciale alla Sanità e Politiche Sociali. L’Assessore provinciale all’Ambiente Alberto Caldana presenta poi il documento “Diritti e benessere animale in provincia di Modena”, principale oggetto di discussione.
Intervengono successivamente Giorgio Celli (professore all’Università di Bologna, conduttore televisivo e scrittore), Valentina Ferrante (ricercatrice all’Università di Milano), Fabrizio Rigotto e Davide Pagliai (collaboratori del Servizio provinciale alle Politiche Faunistiche).
Questi interventi si alternano alle descrizioni di alcune esperienze significative sul tema del benessere animale: a tale riguardo vengono analizzati i casi degli Uffici Diritti animali dei comuni di Modena e Formigine, di due aziende agricole che allevano bovini da latte e suini, e in materia di soccorso alla fauna selvatica ferita, i casi del Centro Recupero Fauna Selvatica “Il Pettirosso” di Modena e del Parco dell’Adamello (BS). Segue il dibattito e, dopo le conclusioni previste alle 18 a cura dell’Assessore provinciale all’Agricoltura e Alimentazione Graziano Poggioli, si procede al voto del documento da parte dei gruppi consiliari.
In tema di benessere animale la Provincia svolge numerose funzioni, con attività di supporto in materia di tutela e controllo della popolazione animale.
Il documento che viene discusso nella seduta speciale del Consiglio il 16 aprile contiene una proposta di intervento e 52 schede di progetti prioritari da implementare a livello provinciale. Per ciascuna specifica azione vengono individuati i soggetti responsabili e i relativi tempi previsti per la relativa attuazione.
La proposta di intervento riguarda la istituzione di un coordinamento interassessorile strutturato e stabile, attraverso il quale svolgere azioni di concertazione delle politiche locali e facilitare il raccordo con enti ed organismi del volontariato. Il coordinamento è composto prioritariamente dagli Assessori provinciali alla Sanità, Ambiente ed Agricoltura, e ad esso è demandata la realizzazione dell’intero progetto “Diritti e Benessere Animale in Provincia di Modena”.
Le 52 azioni prioritarie individuate dal Piano d’azione sono suddivise in base alla tipologia animale.
Tra i progetti che riguardano gli animali d’affezione vi sono ad esempio l’attivazione nei Comuni degli Uffici Diritti Animali con la creazione di una rete di comunicazione fra essi, il potenziamento dei servizi di anagrafe canina e felina, la formazione tecnica degli operatori delle strutture (canili, gattili), il coordinamento dei servizi relativi agli animali deceduti (cimitero per animali, cremazione individuale), i progetti di pet-therapy, la creazione di una banca dati sulle Associazioni di Volontariato Animaliste operanti in provincia, ecc.
Tra i progetti che riguardano gli animali da reddito vi sono ad esempio la costituzione di un tavolo consultivo con gli allevatori, gli enti pubblici e di vigilanza, le associazioni degli animalisti e dei consumatori, e poi ancora l’organizzazione di un tavolo d’incontro per valorizzare la commercializzazione dei prodotti ottenuti con un maggior rispetto del benessere animale.
Per quanto riguarda invece gli animali selvatici si prevede invece l’istituzione dell’Osservatorio per la fauna selvatica, col fine di valutare le dinamiche demografiche delle popolazioni di animali, poi ci sono i progetti per il soccorso alla fauna selvatica ferita e in difficoltà, il monitoraggio permanente delle patologie prevalenti veicolate da animali selvatici, progetti specifici per il controllo di certe specie (ungulati, cervi, caprioli) o per mantenere o reintrodurre specie a rischio di estinzione nei nostri territori (lupo, pernice rossa, gambero autoctono di fiume).
Alcuni progetti sono comuni a tutte e tre le tipologie di animali, tra essi vi sono il monitoraggio di indicatori ambientali e della presenza di sostanze inquinanti sul territorio modenese attraverso l’analisi degli animali deceduti, la definizione di un piano operativo in caso di emergenza sanitaria relativa a malattie infettive, le campagne di informazione e sensibilizzazione sulle tematiche relative agli animali e in particolare sul tema del loro benessere, l’istituzione e l’aggiornamento continuativo di una raccolta di tutte le normative relative a questo argomento.
Il tema dei diritti e del benessere degli animali è diventato sempre più importante e di attualità. Questo è successo non solo grazie all’affermazione di principi morali di bioetica applicata al mondo animale e in funzione della salvaguardia della biodiversità, ma anche grazie alla volontà di perseguire fini più direttamente collegati alla salute e alla vita dell’uomo. Ad esempio una buona protezione del benessere degli animali da allevamento contribuisce alla qualità e salubrità del prodotti alimentari da essi derivati (carni, formaggi, ecc.), e prevenire le minacce collegate alla salute degli animali riduce l’incidenza di rischi biologici e chimici per l’uomo.
Le normative emanate a livello europeo, nazionale e locale hanno effettivamente migliorato le condizioni di benessere degli animali e il nostro codice penale contiene oggi norme più incisive per sanzionare il maltrattamento degli animali. In materia di animali da reddito il rispetto di queste normative è poi spesso una condizione obbligatoria per accedere ad eventuali contributi previsti dalle politiche agricole comunitarie. Oltre ai divieti di maltrattamento e a tutte le severe norme che regolano il benessere degli animali negli allevamenti intensivi, si è infine arrivati a riconoscere agli animali stessi persino un ruolo curativo e didattico (pet-therapy, animali nelle scuole, attività assistite per gli anziani).