turismo, si reintroduce la tassa di soggiorno galli: “proposta inopportuna, più costi che benefici”

«Una inopportuna e datata proposta che comporterebbe più disagi e costi di verifica che benefici sulle presenze, per un turismo già penalizzato dalla crisi economica». Così Mario Galli, vicepresidente della Provincia di Modena con delega alla Promozione del territorio, commenta la reintroduzione della tassa di soggiorno prevista dal decreto di attuazione del federalismo.

È evidente, prosegue il vicepresidente Galli, «che manca un’attenzione politica coerente nei confronti del settore e che i Comuni a vocazione turistica hanno necessità di maggiori risorse, così come ci sarebbe bisogno di stimolare il rilancio e la qualificazione dell’offerta turistica, ma non possiamo pensare di farlo inasprendo la tassazione. Non è questo il federalismo che ci aspettiamo. Ed è assurdo il modello delineato che coinvolge diversi livelli istituzionali rischiando di produrre solo una grande confusione. Senza contare – continua Galli – la complicazione introdotta dalla previsione di differenti modalità tra i Comuni capoluogo e quelli minori che potrebbe generare un’inutile competizione all’interno degli stessi territori».

Per Mario Galli, inoltre «occorrono sì strumenti innovativi e il ministro Brambilla nelle intenzioni alcune volte ha indicato obiettivi anche condivisibili, ma manca la consapevolezza complessiva che il turismo non è una variabile indipendente del settore economico, ne fa parte a tutti gli effetti. Nuove tasse sono sbagliate anche come messaggio promozionale, mentre i Comuni debbono comunque adottare politiche maggiormente integrate con la vocazione turistica del loro territorio e destinare quote della tassazione a scopi e obiettivi ben definiti  – aggiunge Galli – e non a copertura delle spese correnti. “Comprare” neve per fare proseguire la stagione anche in assenza di precipitazione, con tutto quello che vuol dire per il traino dell’economia locale, è comprensibile a tutti; meno comprensibili sono invece aumenti generalizzati senza scopi ben precisi. Servono, quindi, più progetti innovativi – conclude il vice presidente – che tengano conto della complessità e della ricchezza delle possibilità che il turismo del nostro territorio può offrire, consapevoli però che non si può e non si deve mai puntare comunque su di un solo settore».

Pubblicato: 19 Gennaio 2011