«Su Seta Modena ha già dato, ora tocca a Reggio Emilia e Piacenza fare la propria parte. E nonostante i problemi emersi di recente, restiamo siamo fiduciosi che in poco tempo arriveremo alla sottoscrizione dei tre contratti di servizio». Lo ha affermato Stefano Vaccari, assessore con delega alla Mobilità della Provincia di Modena, rispondendo in Consiglio provinciale a una serie di interpellanze presentate dai consiglieri Dante Mazzi e Claudia Severi del Pdl sul futuro di Seta, la situazione del Piano industriale dopo le dimissioni del consiglio di amministrazione e su alcuni disservizi verificatisi di recente in particolare nel trasporto scolastico anche nelle zone terremotate (vedi comunicato n. 738).
Vaccari partendo dalle dimissioni del consiglio di amministrazione («crisi risolta con responsabilità e impegno di tutti i soci per evitare lo stallo») ha ribadito che « Modena ha fatto la propria parte in quanto prima della fusione abbiamo portato Atcm a chiudere il bilancio 2011 in attivo. Insomma abbiamo portato in Seta un’azienda sana, ora tocca agli altri partner pubblici soprattutto sul versante degli abbonamenti e della riorganizzazione aziendale. Era preventivato che in fase di avvio la nuova società dovesse avere un deficit – ha aggiunto Vaccari – e il progetto resta valido perché consentirà importanti economie di scala e una maggiore razionalizzazione del servizio con un pareggio di bilancio raggiungibile in tre anni come previsto dal Piano industriale».
Mazzi, ricordando i preoccupanti dati negativi emersi nella gestione del primo semestre di Seta, ha affermato che «finora queste economie di scala non hanno certo funzionato», mentre Severi, dopo aver dato atto dell’impegno della Provincia «nel difendere i legittimi interessi del territorio modenese di fronte a una richiesta di ulteriori esborsi» ha giudicato «affrettata una fusione che ora vede una voragine passata da 2,9 a 5 di milioni di deficit che impone la revisione del Piano industriale». Su questo punto Fabio Vicenzi (Udc) ha detto che è preso per valutare il Piano ma «è certo che chi non aveva raggiunto il pareggio di bilancio prima della fusione ora deve mettere mani al portafoglio».
Luca Gozzoli (Pd), infine, ha sottolineato che di fronte alla difficoltà nella gestione del trasporto pubblico in una situazione di crisi «sarebbe auspicabile una maggiore capacità propositiva da parte delle opposizioni».