E’ partito il percorso della Provincia per arrivare entro all’approvazione dei due Piani programma, immediatamente operativi, per la riduzione della produzione di rifiuti e la riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili da collocare in discarica. I due Piani fanno parte dell’approfondimento del Piano rifiuti vigente. Il percorso verso l’adozione di quello nuovo, già avviato dalla Provincia, è stato modificato con l’approvazione della nuova legge regionale. Questi documenti, insieme all’aggiornamento del quadro conoscitivo e degli scenari attuativi del Piano rifiuti, forniranno alla Regione tutti gli elementi relativi alla realtà modenese per la definizione del Piano direttore di sua competenza.
E per illustrare i contenuti di tali documenti, nei giorni scorsi si è svolto un primo incontro con i sindaci dell’Area nord, mentre nei prossimi giorni sono previsti un primo incontro della commissione Territorio e Ambiente del consiglio provinciale, gli altri incontri con gli amministratori di Modena e Comuni confinanti, poi quelli della zona Pedemontana e della montagna.
«Un percorso – sottolinea Vaccari – all’insegna del confronto sui contenuti licenziati dalla Conferenza di pianificazione di luglio, con l’obiettivo di raccogliere ulteriori contributi e arrivare, dopo la discussione e approvazione in Consiglio, a fornire alla Regione un quadro aggiornato e le scelte per il territorio modenese, quale contributo alla definizione del nuovo Piano Direttore entro il 2013 ».
I Piani programma indicano gli obiettivi di riduzione della produzione dei rifiuti urbani nel suo complesso, con l’individuazione di azioni concrete, e di quelli urbani biodegradabili in discarica, come richiesto dall’Unione europea. Confermati anche l’aumento della quantità di rifiuti da avviare al recupero grazie all’incremento della raccolta differenziata e la riduzione progressiva del ricorso alle discariche, che entro il 2019, riceveranno una quota residua pari all’1 per cento dei rifiuti urbani prodotti.
In base alla nuova legge regionale sarà la Regione a definire un Piano d’ambito per disciplinare i flussi dei rifiuti urbani, mentre le disposizioni transitorie affidano all’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti il compito di procedere alla ricognizione dell’impiantistica esistente al fine di individuare le soluzioni gestionali ottimali.