«Premesso che non ho mai fatto una difesa d’ufficio delle Province, penso che il governo debba decidere una volta per tutte se questi enti sono utili oppure no. E se l’utilità si misura in base alle competenze che vengono attribuite, credo che l’unica scelta possibile a questo punto sia la soppressione, ponendo fine a questa agonia istituzionale». Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena, commenta così il decreto legge approvato il 5 luglio dal Consiglio dei ministri che prevede la riduzione e l’accorpamento delle Province in base alla dimensione territoriale e alla popolazione.
«In attesa di conoscere i parametri in base ai quali si procederà agli accorpamenti – spiega Sabattini – trovo in generale la proposta poco convincente. Ho sempre sostenuto la necessità di un grande processo di riorganizzazione dell’assetto istituzionale, che non ravviso in questo decreto. Il disegno di riassetto che esce da quel provvedimento, estremamente penalizzate per il sistema degli enti locali e ancora troppo vago sulla ridefinizione degli uffici periferici dello Stato, sancirebbe di fatto l’inutilità delle Province al di là della loro dimensione, con la cancellazione della quasi totalità delle funzioni».
La misura illustrata dal governo, infatti, attribuisce alle Province le sole competenze relative all’ambiente, soprattutto per il settore discariche, ai trasporti e viabilità. «Quanto alla prima – osserva Sabattini – è quasi un paradosso, dal momento che in tutti i documenti di programmazione approvati dal nostro ente si indica la scelta di andare al superamento delle discariche».
Sabattini mette in evidenza, poi, un altro elemento di forte criticità, quello della riduzione dei trasferimenti alle Province che ammonta a 500 milioni di euro nel 2012 e mille milioni dal 2013. «Tagli ancora più significativi sono a carico dei Comuni, e questo – osserva – preclude la possibilità, per la Provincia di Modena e i Comuni colpiti dal terremoto, di concorrere alla ricostruzione degli edifici scolastici anche con risorse proprie».