Protezione civile \3 – Il piano di comunicazione come impiegare i volontari nelle diverse emergenze

Per garantire livelli di intervento in emergenza sempre più efficaci e puntuali, la Provincia e la Consulta provinciale del volontariato per la protezione civile hanno aggiornato, nei giorni scorsi, il Piano interno per la gestione delle comunicazioni e delle emergenze 2013.

Sulla base delle esperienze maturate, nel Piano vengono definiti modalità e tempi per una corretta gestione delle comunicazioni tra Provincia, Comuni, Consulta dei volontari e le 38 organizzazioni (associazioni e gruppi comunali) aderenti.

Nel Piano sono indicati i diversi ruoli e le tempistiche per ogni tipologia di rischio: rischio idraulico, idrogeologico, sismico, industriale, incendi boschivi, la ricerca dei dispersi, fino agli interventi sulla viabilità per rischio neve e le emergenze autostradali.

Per ogni tipologia, infatti, vengono individuati i diversi livelli di attivazione, dalla fase di attenzione al preallarme fino all’allarme per il rischio idraulico, gli incendi boschivi o il rischio industriale, mentre per il rischio sismico viene individuata un’unica fase di allarme-emergenza e per il rischio neve sulla viabilità si distinguono cinque diversi codici, dall’allerta meteo fino al codice nero di avvio della chiusura al traffico.

Novità del Piano 2013 sono i criteri per l’iscrizione e il mantenimento dell’iscrizione alla Consulta provinciale da parte delle organizzazioni di volontariato. In particolare viene richiesto alle associazioni: la risposta ad almeno tre emergenze provinciali all’anno, la partecipazione al programma provinciale della formazione e l’aggiornamento periodico dei dati relativi ai propri volontari, i quali non possono essere iscritti a più associazioni contemporaneamente. Le organizzazioni devono inoltre garantire la reperibilità h24 rendendosi disponibili ad attivare, in caso di emergenza, una squadra di almeno quattro volontari.

 

 

 

 

Pubblicato: 03 Maggio 2013Ultima modifica: 09 Luglio 2020