Pesca /3 – I centri ittici a Frassinoro e Fanano per ripopolare con la trota i torrenti di montagna

Oltre 800 mila avannotti di trota fario sono immessi ogni anno nei corsi d’acqua di montagna grazie all’attività dei due centri di riproduzione della Provincia situati a Frassinoro e a Fanano.

«L’obiettivo – spiega Giandomenico Tomei, assessore provinciale alle Politiche faunistiche – è salvaguardare una specie pregiata, in forte calo negli ultimi decenni nei corsi d’acqua modenesi, immettendo trote del ceppo autoctono di maggior pregio che meglio si adatta all’habitat naturale dei nostri torrenti».

Il centro di Fanano è gestito in collaborazione con il Parco del Frignano e agli esperti dell’Apas (l’associazione pesca a attività subacquee) di Modena. A loro spetta di seguire il complesso percorso di riproduzione delle trote: dalla “spremitura” delle uova, alla fecondazione fino alla schiusa.

Le trotelle appena nate trascorrono circa due mesi nelle vasche del centro per l’accrescimento prima di venire liberate, alcune a giugno, allo stadio di trotella 4-6 cm di età altre vengono trasferite in vasche di accrescimento e liberate al secondo anno, quando hanno raggiunto una lunghezza dai nove ai 12 centimetri. Una volta immesse nei torrenti non potranno essere pescate per un altro anno: per legge, infatti, è consentito catturare solo esemplari superiori ai 22 centimetri di lunghezza.

Il centro di Fanano svolge anche una intensa attività didattica con visite guidate delle scuole in particolare in primavera nel periodo della schiusa delle uova. Un’occasione per tanti ragazzi di scoprire i segreti di pesce diventato il simbolo dell’habitat naturale dei corsi d’acqua di montagna.

Pubblicato: 21 Marzo 2013Ultima modifica: 07 Aprile 2020