Si apre domenica 29 marzo la pesca nei corsi d’acqua di montagna (in pianura e collina è consentita tutto l’anno ma con regolamentazioni) che prosegue fino al 4 ottobre. Le date e le regole che scandiscono la pesca nel modenese sono fissate nel nuovo calendario ittico provinciale, approvato nei giorni scorsi dalla Provincia per un’attività che nel modenese coinvolge oltre nove mila appassionati.
Nel provvedimento sono elencate tutte le specie a rischio per le quali sono previste forti limitazioni alla cattura, la cartografia con i divieti, le zone a regolamentazione speciale e dei campi di gara e dove è possibile acquistare i tesserini. Tutte le informazioni saranno disponibili sul sito www.provincia.modena.it nella sezione dedicata alle politiche faunistiche.
Come avviene da alcuni anni, prosegue il progetto che prevede la suddivisione del territorio provinciale in cinque zone di pesca dalla montagna alla pianura. Ogni pescatore potrà sceglierne una, con un contributo, rimasto invariato, alla Provincia di otto euro che sale a 15 euro se si intende pescare in tutte le zone.
Tutti gli introiti derivanti dal contributo sono investiti in attività di gestione e tutela della fauna ittica e sviluppo della pesca.
Tra queste attività spiccano le immissioni di diverse specie allo scopo di ripopolare i corsi d’acqua, partite in questi giorni: in montagna vengono immesse trote fario allevate nei due centri di riproduzione della Provincia a Fanano e Frassinoro (quest’anno sono stati rilasciati già oltre un milione di avvannotti, i piccoli di trota), mentre in pianura nell’area nord sono in corso operazione analoghe sul Cavo Lama e sul Cavo Vallicella dove sono immesse prevalentemente carpe e pesci gatto.
Tra le novità del calendario 2015 figurano il divieto su tutto il territorio dell’utilizzo di una esca denominata “foullis e ver de vas”, una larva di zanzara che favorisce il proliferare e la riproduzione di questo insetto; poi la nuova “zona trofeo” a Fiumalbo, in un tratto sul Rio S.Rocco, dove la pesca alla trota è consentita ma con limitazioni sul numero di capi pescati e lunghezza, e le misure di tutela della carpa in parte dei laghi Curiel a Campogalliano.
Confermati i tratti “no kill” in montagna, il divieto di pesca nella Riserva di Sassoguidano a Pavullo e delle Salse di Nirano a Fiorano e la possibilità di effettuare, solo ai Laghi Curiel, la pesca in movimento utilizzando apposite ciambelle galleggianti, chiamate “belly boat”, ma solo in modalità “no kill”.