In consiglio la relazione di Giuseppe Ferorelli: nel 2010 i contatti con il difensore civico a quota 67

I cittadini che si sono rivolti al difensore civico della Provincia di Modena Giusepe Ferorelli nel 2010 sono stati 67. Da una decina del 2007 sono saliti a 73 nel 2009 per  confermare la tendenza lo scorso anno. I dati sono contenuti nella relazione annuale presentata al Consiglio provinciale mercoledì 16 febbraio.

Di questi casi la maggior parte (59) hanno riguardato la Provincia, il resto alcuni Comuni convenzionati come Novi, Montefiorino e Frassinoro.

Come ha spiegato Ferorelli «diverse richieste hanno riguardato il problema dei danni ai veicoli dovuti alla fauna selvatica, un tema su cui la competenza, come deciso di recente dalla Cassazione, è della Regione Emilia Romagna che però deve ancora legiferare sulla materia».

Tra gli altri casi illustrati, quello di alcuni utenti dell’acquedotto di Montese ma residenti a Zocca di cui si sta occupando l’Agenzia d’ambito Ato anche grazie all’intervento del difensore civico il quale, come ha spiegato Ferorelli, «svolge anche un’azione di orientamento per il cittadino nella selva di competenze della pubblica amministrazione. Inoltre in questi ultimi anni questa figura è stata oggetto di diverse modifiche legislative per rendere la  funzione ancora più efficace. Ora i Comuni hanno la facoltà di convenzionarsi con la Provincia per l’utilizzo del difensore».

Nel dettaglio della relazione, 13 istanze presentate dai cittadini hanno riguardato i lavori pubblici, tre le politiche del lavoro, otto la pianificazione ambientale, tre accesso agli atti e sei Atcm, Fer e Amo.

Introducendo il dibattito il presidente del Consiglio Demos Malavasi ha sottolineato che la Provincia «intende verificare tutte le possibilità per estendere la figura del difensore civico ad altri Comuni». Patrizia Cuzzani (Idv) ha sollecitato «una maggiore pubblicità del ruolo del difensore civico anche in lingua straniera», mentre Pier Nicola Tartaglione (Pd) ha chiesto di insistere nella campagna di sensibilizzazione sull’attività. E se Bruno Rinaldi (Pdl) ha apprezzato «il ruolo di orientamento e accompagnamento dei cittadini», Luca Gozzoli (Pd) ha posto l’accento sulla capacità di dare risposte concrete su diversi temi, mentre Livio Degliesposti (Lega nord) ha richiamato il tema «dei danni da ungulati su cui la Provincia deve intervenire sollecitando la Regione». Fabio Vicenzi (Udc) ha evidenziato, invece, il ruolo di «vigilanza dell’operato della pubblica amministrazione». 

Il difensore civico provinciale, che svolge già le proprie funzioni anche per i Comuni di Modena, Novi, Frassinoro, Montefiorino, Prignano e Formigine, Vignola e Zocca, per la Comunità montana del Frignano con relativi Comuni associati, dal gennaio 2011 ha assunto la denominazione di “difensore civico territoriale” a seguito dell’entrata in vigore della legge nazionale che sopprime la figura del difensore civico comunale attribuendone le funzioni, se i Comuni esprimeranno la volontà di avvalersene, al difensore civico della Provincia.

Compito del difensore civico è garantire l’imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione; su segnalazione o di propria iniziativa, può intervenire su abusi, disfunzioni, carenze e ritardi nei confronti dei cittadini, così come per accertare che il procedimento amministrativo abbia regolare corso e che gli atti siano correttamente e tempestivamente emanati. Il difensore civico riceve al martedì e al giovedì, dalle 10 alle 12,30, nella sede della Provincia di viale Martiri della Libertà 34 a Modena. Per informazioni e appuntamenti: tel. 059 209260 (difensore.civico@provincia.modena.it).

 

Pubblicato: 16 Febbraio 2011Ultima modifica: 13 Aprile 2020