Giorno della memoria, Modena ricorda i “giusti” \2 – Malavasi: “17 mila i modenesi internati nei campi”

«Ricordare la persecuzione e lo sterminio del popolo ebraico, dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti: questo è il significato del 27 gennaio, Giorno della memoria». È questa l’apertura dell’intervento del presidente del Consiglio provinciale Demos Malavasi che prosegue: «Oltre 17 mila erano i modenesi che, su 600 mila militari italiani, finirono internati nei campi di sterminio perché dissero no alla collaborazione con i fascisti e i nazisti. Migliaia furono gli oppositori del fascismo che furono deportati. Al contempo non possiamo dimenticare lo sterminio di zingari, omosessuali e disabili. Vogliamo ricordare tutti quelli che si impegnarono, anche sacrificando la propria vita, per aiutare gli ebrei a salvarsi e per dare rifugio ai giovani militari sbandati dopo l’8 settembre e agli oppositori del regime fascista. Il campo di Fossoli, simbolo del transito verso lo sterminio, e Villa Emma a Nonantola, simbolo della solidarietà nella ricerca della salvezza e della libertà, sono i luoghi emblematici di quel tragico periodo in provincia di Modena.

Chi si era battuto contro la barbarie per la libertà e la democrazia, voleva scongiurare il pericolo che la tragedia si ripetesse. L’obiettivo è stato raggiunto solo in parte: nei seguenti 67 anni ci sono state guerre e genocidi e si perpetuano violazioni dei diritti umani, viene ancora calpestata la dignità dell’uomo. Assistiamo inoltre all’emergere in Europa di movimenti xenofobi, razzisti e nazifascisti che cercano di minare la convivenza civile e la democrazia. Il nazionalismo sta riemergendo con forza, provocando rotture e contrapposizioni pericolose tra i popoli e tra gli stati. Per contrastare queste pericolose tendenze dobbiamo rilanciare i valori della solidarietà, dell’uguaglianza e del rispetto della dignità umana; riconoscere le diversità come fondamento di una nuova fraternità tra le persone e tra i popoli. Il treno della memoria diretto ad Auschwitz, che partirà da Carpi con centinaia di studenti delle scuole della nostra provincia, rappresenta la speranza e l’impegno per un’Europa della pace, della democrazia, dell’amicizia tra i popoli e le persone. Per questo il Giorno della memoria non è una ricorrenza rituale ma l’occasione per un rinnovato impegno di tutti per un futuro migliore».

Pubblicato: 25 Gennaio 2012Ultima modifica: 17 Aprile 2020