Il Piano provinciale delle attività estrattive approvato nel 2009 è entrato a pieno regime nel 2012 dopo gli adeguamenti dei Comuni dei rispettivi piani comunali. Dei 33 comuni modenesi interessati dalle attività estrattive, su 47 totali, 18 hanno approvato il Piano comunale contestualmente all’approvazione del Piano provinciale, S.Felice sul Panaro ha completato l’iter di approvazione e quattro (Finale Emilia, Mirandola, Frassinoro e Savignano) lo stanno concludendo in questi mesi, mentre Cavezzo ha chiesto e ottenuto l’esonero dall’obbligo di adottare il piano comunale.
Sulla base delle previsioni dello sviluppo economico e demografico dei prossimi anni, il Piano individua un fabbisogno stimato massimo di inerti di circa 27 milioni di metri cubi per l’edilizia e oltre 23 per le infrastrutture tra cui spiccano la costruzione dell’autostrada Cispadana, la bretella Campogalliano-Sassuolo e la terza corsia dell’A22 Abetone-Brennero nel territorio modenese.
Previste garanzie e tutele ambientali a cominciare dal vincolo delle profondità massime (tra i 10 e i 15 metri) e l’introduzione del monitoraggio ambientale in base ad un’intesa con Arpa che prevede il controllo costante dei principali fattori ambientali.