Il Giorno del Ricordo si celebra il 10 febbraio in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale del secondo dopoguerra. La ricorrenza è stata istituita con legge della Repubblica Italiana n. 92 del 30 marzo 2004.
Per celebrare il Giorno del ricordo sono diverse le iniziative promosse nel territorio modenese.
Da domenica 10 a giovedì 28 febbraio a Carpi presso la Sala ex Poste di Palazzo dei Pio è in programma la mostra “Il confine più lungo. Affermazione e crisi dell’italianità adriatica”, realizzata con la collaborazione di Provincia di Modena, Comune di Carpi, Fondazione Fossoli, Istituto Storico di Modena, Istituto Storico di Reggio Emilia e Museo Cervi. La mostra rimane aperta con orario venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, gli altri giorni su prenotazione al tel. 059.688272. Inaugurazione domenica 10 febbraio alle ore 11, intervengono Alessia Ferrari (Assessore alla Cultura e Progetto memoria del Comune di Carpi), Demos Malavasi (Presidente del Consiglio della Provincia di Modena), Giuliano Albarani (Presidente dell’Istituto storico di Modena), Gen. Giampaolo Pani (Presidente del Comitato Provinciale di Modena ANVGD), Lorenzo Bertucelli (Presidente della Fondazione ex Campo Fossoli).
Da lunedì 4 a sabato 23 febbraio a Castelvetro presso la Scuola secondaria di primo grado “A.Frank”, in via Palona 11 è visitabile la mostra “Profughi nel silenzio. Gli esuli giuliano-dalmati a Modena e a Carpi”, promossa dall’Istituto storico di Modena in collaborazione con la Fondazione ex Campo Fossoli (per informazioni tel. 059.688272, email fondazione.fossoli@carpidiem.it). Il percorso espositivo si propone di ricostruire le storie di alcuni nuclei familiari, narrate attraverso ricordi, fotografie e documenti inediti messi a disposizione dai protagonisti stessi dell’esodo.
Venerdì 8 febbraio alle 20.45 presso la Sala Consiliare del Castello di Formigine è in programma il seminario intitolato “Istria-Formigine. Il confine orientale nel Novecento, le foibe e l’esodo istriano”. Intervengono Guido Gilli (Presidente del Consiglio comunale di Formigine), Claudio Silingardi (Direttore dell’Istituto Storico di Modena), Beppe Manni (giornalista), Germana Romani (Associazione di Storia Locale Ezechiello Zanni), Franco Richeldi (Sindaco di Formigine) e Mario Agati (Assessore alla cultura del Comune di Formigine).
La data del calendario scelta per celebrare il Giorno del Ricordo si riferisce al 10 febbraio 1947, giorno in cui venne stipulato il Trattato di pace di Parigi che tra le varie disposizioni assegnò alla ex-Jugoslavia i territori dell’Istria e della Dalmazia, occupati nel corso della guerra dai partigiani di Tito. Per questo motivo una grande fetta di popolazione italiana fu costretta ad abbandonare i luoghi di residenza e le relative proprietà e ad emigrare altrove. Tale fenomeno di diaspora è stato definito nella storiografia come l’esodo istriano o esodo giuliano-dalmata. Gli storici stimano questi esuli tra le 150.000 e le 350.000 unità. La provincia modenese è stata una delle mete più significative per l’arrivo dei profughi giuliani nel territorio emiliano. In particolare a Modena presso la Manifattura tabacchi trovarono lavoro parecchi di coloro che già erano impiegati nelle manifatture istriane, di Rovigno e Pola. Si trattò della prima “ondata” di profughi, che ebbe luogo nei primi mesi del 1947. La cosiddetta seconda “ondata” invece coinvolse soprattutto il territorio carpigiano, ed in particolare il Villaggio San Marco di Fossoli, in cui approdarono, dal 1954, diverse centinaia di profughi, provenienti prevalentemente dalla “Zona B” del Territorio Libero di Trieste. Negli accadimenti di cui si narra e di cui si vuole mantenere il ricordo si parla anche dell’uccisione probabilmente di diverse migliaia di persone, molte delle quali gettate ancora vive nelle foibe, voragini rocciose, a forma di imbuto rovesciato, diffuse nell’altopiano del Carso soprattutto nella provincia di Trieste, nelle zone della Slovenia nonché in molte zone dell’Istria e della Dalmazia.