Il 25 aprile 2024 si celebra la 79° festa nazionale che ricorda la fine della seconda guerra mondiale in Italia (25 aprile 1945), la liberazione dal nazi-fascismo e la resistenza partigiana condotta a fianco degli alleati americani ed inglesi, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
Come sempre nel territorio modenese sono molte le iniziative organizzate per celebrare la festa della Liberazione. I comuni modenesi hanno allestito un proprio programma di iniziative, tra commemorazioni ufficiali alla presenza delle autorità, con le classiche deposizioni di corone presso i vari monumenti ai caduti o le lapidi e i cippi, e poi visite guidate, mostre, incontri, proiezioni di film, spettacoli, manifestazioni sportive, pranzi, biciclettate e passeggiate. Tra le iniziative più importanti da segnalare quelle organizzate in collaborazione con l’Istituto Storico di Modena e la Fondazione Fossoli.
Qui sotto vi sono i link alle pagine internet dei Comuni modenesi dedicate al 25 aprile 2024 mentre nella sezione allegati si possono consultare i relativi depliant. Negli approfondimenti a destra sono pubblicati i link a luoghi e strutture che raccolgono testimonianze storiche di grande rilevanza risalenti al periodo della resistenza partigiana e che ricordano gli orrori della seconda guerra mondiale.
Nella montagna modenese venne creata la Repubblica partigiana di Montefiorino, la prima delle repubbliche partigiane italiane, durata dal 18 giugno al 30 luglio 1944. A Montefiorino si può visitare presso la Rocca il Museo della Resistenza che ricorda questa breve ma intensa esperienza e che è uno dei più importanti musei della Resistenza italiani.
Nel territorio del comune di Palagano c’è il Parco di Monte Santa Giulia, pure dedicato alla Resistenza e al tema della pace, con un complesso monumentale di 14 sculture inaugurato nel 1994. Il Parco del Monte Santa Giulia ricorda l’eccidio di Monchio perpetrato dai nazisti contro la popolazione locale il 18 marzo 1944, come rappresaglia in seguito alle prime azioni partigiane nella zona. Furono uccise 136 persone tra cui donne e bambini e per ciascuno di essi nel parco è stato piantato un albero.
Nella bassa modenese è possibile visitare l’ex campo di concentramento di Fossoli, a 6 km da Carpi, da cui passarono circa circa 5.000 prigionieri politici e razziali, con destinazione i campi di Auschwitz-Birkenau, Dachau, Buchenwald e Flossenburg. A Carpi c’è infine la tappa obbligata del Museo del Deportato Politico e Razziale, sistemato in un’ala del palazzo dei Pio a Carpi. Si tratta di un museo inaugurato nel 1973, le cui sale contengono tra l’altro carte geografiche con l’indicazione dei campi di concentramento e di sterminio nazisti.