Saranno quattro i gruppi consiliari nel Consiglio provinciale, eletto il 18 dicembre scorso, e nei giorni scorsi i consiglieri hanno indicato i rispettivi capigruppo.
Monja Zaniboni, sindaca di Camposanto, sarà la capogruppo di “Insieme per una nuova provincia”, gruppo composto anche da Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena (confermato vice presidente dal presidente della Provincia Gian Domenico Tomei), Iacopo Lagazzi, sindaco di Guiglia, Maria Costi, sindaca di Formigine, Fabio Poggi, consigliere comunale di Modena, Maurizia Rebecchi, sindaca di Ravarino, e Paola Guerzoni, sindaca di Campogalliano; Luigia Santoro, consigliera comunale di Modena, sarà la capogruppo per la lista “Unione Modena Civica-Uniamoci” composta anche da Lavinia Zavatti, consigliera comunale di Medolla, e Stefano Venturini, consigliere comunale di Cavezzo, mentre il consigliere provinciale Antonio Platis non aderisce ad alcun gruppo consiliare e si iscrive al gruppo misto, come formalizzato mercoledì 2 febbraio dallo stesso consigliere, eletto nel dicembre scorso nella lista “Uniamoci-Unione Modena civica”; la lista “Civici, ecologisti e progressisti. Per una Provincia della sostenibilità” vede come capogruppo l’unico consigliere Mattia Veronesi, consigliere comunale di Finale Emilia.
In base alla legge 56 di riordino dell’ente, il Consiglio provinciale resta in carica due anni; le elezioni del dicembre scorso hanno riguardato solo il Consiglio, mentre il presidente, sempre in base alla legge, resta in carica quattro anni.
Il consiglio è composto da 12 consiglieri che non percepiscono indennità, oltre al presidente della Provincia; l’organo approva bilanci, regolamenti, piani e programmi e ogni altro atto sottoposto dal presidente.
Alle Province sono assegnate le competenze sulla rete di quasi mille chilometri di strade provinciali, sull’edilizia scolastica superiore e sulla pianificazione della rete scolastica, oltre all’assistenza tecnico amministrativa ai Comuni, la pianificazione territoriale e le pari opportunità.