Le strade del mondo

Dal 4 al 6 settembre alla Fondazione Villa Emma di Nonantola si svolge un seminario di formazione dedicato alle guerre nei territori della ex Jugoslavia. In programma lezioni, laboratori, incontri con narrazioni e testimonianze.

Le strade del mondo” è una iniziativa che si propone di studiare le realtà dove tensioni e lacerazioni minano la possibilità di convivenza. Si tratta di un corso di formazione per insegnanti, bibliotecari e operatori culturali, rivolto al mondo della scuola e a tutte le istituzioni che quotidianamente sono chiamate a confrontarsi con dinamiche e situazioni interculturali, e anche a chi costruisce esperienze di resistenza alla violenza, a favore della cultura della pace. L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Villa Emma in collaborazione con la Provincia di Modena e i Comuni di Modena e Nonantola,

La prima edizione della manifestazione si è svolta nel 2006 ed è stata focalizzata sul conflitto tra israeliani e palestinesi. Nella primavera di quest’anno è stato poi organizzato sullo stesso tema un ciclo di incontri a Modena presso Memo Multicentro educativo.

La seconda edizione è invece in programma dal 4 al 6 settembre e viene dedicata alle guerre della ex Jugoslavia, una serie di conflitti armati che hanno coinvolto diversi territori appartenenti alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia tra il 1991 e il 1995, causandone la dissoluzione. Sono vicende di una storia d’Europa troppe volte rimossa, la storia di città divenute tristemente famose, come Sarajevo, Srebrenica, Mostar. La storia di regioni come la Serbia, la Croazia e la Bosnia che avevano vissuto confederate per tanti anni prima di separarsi violentemente per motivi nazionalistici, economici, per contrapposizioni etnico religiose fomentate dai leader politici dei vari territori. La storia di una follia distruttiva collettiva con stragi e orrori che hanno riguardato popolazioni che avevano convissuto in pace per lungo tempo.

Il seminario di formazione “Le strade del mondo” si svolge presso la Sala ragazzi di Villa Emma a Nonantola e si articola in lezioni e laboratori riservati agli iscritti. L’iscrizione al seminario è chiusa, sono 36 i partecipanti ammessi, ma sono state organizzate anche alcune iniziative che sono invece aperte a chiunque voglia intervenire.

Il sottotitolo del seminario è “Narrazione, narrazioni, narratori. Io che ti ascolto mentre tu racconti: la scrittura di Rada, bosniaca stanca di guerra“. Si approfondiscono i testi che Rada Zarkovic, attivista contro i nazionalismi durante la guerra, ha scritto e fatto scrivere ad altre donne. Si punta in direzione dello scambio culturale e della conoscenza reciproca attraverso incontri e testimonianze, attraverso diverse narrazioni in cui si da voce al dolore delle persone che abitano nei luoghi della ex Jugoslavia. Tra i momenti più importanti del corso vi è un laboratorio di scrittura e di ascolto in cui i partecipanti entrano in profondità nelle scritture di Rada, si riattraversano i luoghi, si rivivono i momenti emblematici, ci si immedesima nelle persone che hanno vissuto le tragedie della guerra. In programma anche un laboratorio teatrale rivolto ai ragazzi di Nonantola che poi danno luogo ad una rappresentazione pubblica. Il corso è riconosciuto come attività di aggiornamento per gli insegnanti.

Tra gli appuntamenti facenti sempre parte del corso ma aperti a tutto il pubblico si inizia martedì 4 settembre alle 18, al Teatro Massimo Troisi di Nonantola, con il fotografo milanese Uliano Lucas che ha vissuto e documentato la guerra in Bosnia, dall’assedio di Sarajevo all’attacco a Mostar. Segue alle 21 l’incontro con l’attrice Roberta Biagiarelli, autrice di “A come Srebrenica” e del film-documento “Souvenir Srebrenica“, che contiene tra l’altro una drammatica sequenza con le immagini di esecuzioni sommarie di prigionieri girate dagli stessi carnefici. Roberta Bigiarelli parla di sé, della sua esperienza nei Balcani e di come la guerra e gli incontri le abbiano cambiato la vita.

Mercoledì 5, alle ore 18,30 nella Sala Ragazzi di Villa Emma, Luigi Guerra e Rosy Nardone, dell’Università di Bologna, raccontano la loro esperienza nella creazione di ludoteche a Mostar, mentre Marica Bertolotto e Luciana Ziruolo documentano un viaggio di studenti delle scuole superiori dal Piemonte alla Bosnia. Alle ore 21, al Teatro Troisi, Hamica Nametak, che a Mostar è insegnante di Drammaturgia all’università e direttore del Teatro delle marionette, racconta dei gruppi di animazione teatrale per bambini e adolescenti organizzati nelle cantine della sua città durante i giorni dell’assedio.

Giovedì 6, alle ore 16, nella Casa delle culture di via Wiligelmo a Modena, l’appuntamento conclusivo con Fabio Levi, docente di Storia contemporanea all’Università di Torino, sul tema “Alexander Langer e le guerre nella ex Jugoslavia”.

La Fondazione Villa Emma nasce nel 2004, si ispira alla vicenda di solidarietà che nel 1944 aveva portato la comunità di Nonantola ad accogliere e dare soccorso a 73 ragazzi ebrei, provenienti da Germania, Austria e Jugoslavia, alla ricerca di un rifugio in Italia.
Nei suoi scopi statutari la Fondazione ha l’obiettivo di promuovere “la difesa della dignità, dei diritti e della giustizia”, “la lotta contro tutte le forme di intolleranza e di razzismo”, “la difesa dei diritti di cittadinanza, “l’attivazione di laboratori per la ricerca di nuove modalità di convivenza e di confronto”. Una particolare attenzione viene riservata al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza.
La Fondazione Villa Emma opera nei settori della ricerca storica, della formazione e della progettazione didattica, organizza iniziative culturali, con attenzione alla storia e alle memorie della seconda guerra mondiale, ai conflitti attuali, al dialogo tra le diversità e alle problematiche interculturali, intrattiene rapporti e scambi con istituzioni analoghe in Italia e all’estero.

Per informazioni:
Fondazione Villa Emma
tel. 059 547195
e-mail segreteria@fondazionevillaemma.org

Pubblicato: 29 Agosto 2007Ultima modifica: 12 Aprile 2020