La notte delle civette

Venerdì 24 luglio alle 20.30 presso il Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena vengono liberate oltre 40 civette salvate nei mesi scorsi e poi curate. E' possibile partecipare a questo evento unico ed inusuale.

Venerdì 24 luglio è la “notte delle civette”. A partire dalle 20.30 al Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena, in via Nonantolana 1217, vengono liberati oltre 40 esemplari di civetta salvati nei mesi scorsi. Le civette provengono da diverse località, alcune sono state recuperate dai volontari, altre premurosamente portate da cittadini. Dopo essere state trovate in precarie condizioni di salute, spesso implumi e non ancora autonome, tutte le civette sono pronte per tornare alla vita in libertà.

All’evento partecipano i volontari del Centro, guidati dal responsabile Piero Milani. Si può assistere all’iniziativa e alcune persone del pubblico vengono invitate ad aprire le gabbiette per la liberazione degli uccelli.

«Per noi è un appuntamento molto importante perché la liberazione rappresenta il momento finale di un percorso» spiega Milani. Grazie alle cure dei volontari «le civette, animali notturni, possono tornare a volare e a svolgere il loro prezioso ruolo nell’ecosistema delle campagne modenesi: cibandosi prevalentemente di topolini e cavallette, infatti, contribuiscono a mantenere l’equilibrio ambientale».

Tutti gli esemplari sono stati inanellati per poterne seguire e studiare gli spostamenti. Una volta liberate, continueranno a essere seguite e foraggiate per qualche settimana presso il Centro.

Il Centro Il Pettirosso opera sulla base di una convenzione con la Provincia di Modena, per la salvaguardia della fauna selvatica. Agisce inoltre in collaborazione con le Facoltà di Veterinaria delle Università di Parma, Bologna e La Sapienza di Roma, con l’Assessorato all’ambiente del Comune di Modena e con la Polizia Provinciale. Non si tratta di un oasi, ma di un vero e proprio ospedale in cui gli animali sostano il meno possibile, vengono ricoverati, escono dalla degenza, trascorrono un periodo di riabilitazione e infine vengono liberati, con una percentuale di reinserimento dell’80 per cento, tra la più alte in Italia per strutture come questa. Gli interventi sono i piu’ vari, ad esempio il recupero di animali esotici scappati, il salvataggio di caprioli entrati nelle recinzioni, il soccorso di animali feriti in mezzo alla strada, tutte operazioni particolarmente impegnative che richiedono capacità tecniche, esperienza e grande dedizione, oltre ovviamente a un grande amore per gli animali.

Dopo l’anno record del 2008, con circa 3300 animali salvati e curati, quasi mille in più rispetto al 2007 e oltre il doppio rispetto al 2006, complessivamente nei primi sei mesi del 2009 sono stati oltre 1.400 gli animali selvatici recuperati dal Centro. Si è trattato soprattutto di ungulati, di centinaia di merli, pettirossi, torsi e cince, di 160 rapaci, tra cui poiane, allocchi e gheppi. Nell’elenco dei salvataggi vi sono anche diversi ricci, 13 tassi, 18 istrici, 58 serpenti, soprattutto innocui colubri recuperati perlopiù in abitazioni private. Tra gli animali recuperati figurano anche 15 animali esotici tra cui diversi pappagalli sudamericani e due pitoni ripresi nel parmense.

Per le segnalazioni e richieste di intervento sono attivi 24 ore su 24 alcuni numeri telefonici: 339 8183676-339 3535192; oppure è possibile chiamare anche il servizio 118.

Pubblicato: 23 Luglio 2009Ultima modifica: 13 Aprile 2020