Covili e la scultura

Dal 3 luglio al 3 ottobre il Castello di Montecuccolo a Pavullo ospita una mostra dedicata alle sculture di Gino Covili. In esposizione una ventina di opere in bronzo inedite, realizzate negli anni '70, raffiguranti teste umane e animali.

Presso il Castello di Montecuccolo a Pavullo sabato 3 luglio alle 18 inaugura la mostra dedicata alle sculture di Gino Covili, il grande artista pavullese scomparso nel 2005. Nell’esposizione vengono presentate per la prima volta una ventina di opere in bronzo: si tratta di “teste” umane ruvidamente incise e robuste sculture di animali realizzate da Covili negli anni ’70. Emerge l’inconfondibile stile dell’artista, il tratto ispido e la potenza. La mostra rimane visitabile fino a domenica 3 ottobre, è curata da Coviliarte, in collaborazione con il Comune di Pavullo e con il patrocinio della Provincia di Modena.

Le sculture sono collocate tra i dipinti e i disegni del “Paese ritrovato” dello stesso Covili, in mostra permanente nelle sale espositive del Centro museale del Castello di Montecuccolo. «Una mostra che, oltre a farci conoscere un lato inedito dell’artista – commenta Elena Malaguti, assessore provinciale alla Cultura – diventa un ulteriore elemento di attrattività e valorizzazione del castello che rientra nel circuito promosso dalla Provincia».

In esposizione anche il primo studio, in dimensioni ridotte, dell’Ultimo covone, la scultura, poi realizzata a dimensione uomo e donata al Parlamento, che Covili riprese dal quadro omonimo. L’opera racconta in un solo gesto l’intera epica dell’artista, con l’uomo avvinghiato all’oro, concreto e simbolico, del covone minacciato dal lampo.

Il programma dell’inaugurazione prevede un saluto dell’assessore alla Cultura del Comune di Pavullo Fausto Gianelli, l’intervento di Paolo Donini, curatore dell’esposizione permanente del castello di Montecuccolo, “Il tratto scontroso: Covili dal disegno alla scultura” e la lettura di Franca Lovino “Parole per un suonatore di ocarina”. Segue “Castello in festa” con musiche, animazione e buffet tradizionale.

Gino Covili è nato nel 1918 a Pavullo dove è morto nel 2005. Il rapporto tra l’artista e il Frignano è stato intenso: Covili ha guardato alla sua terra con l’affetto di un figlio e con l’occhio del visionario ne ha esplorato gli aspetti esteriori ma anche quelli psicologici, tra credenze e tradizioni. La sua prima esposizione è stata a Bologna, nel 1964, ma la rivelazione è avvenuta a Milano nel 1968. Covili è stato pittore di cicli. Tra il ’73 e il ’77 dipinge “Gli esclusi”, 139 opere nate dalle visite all’ospedale psichiatrico di Gaiato. Di vent’anni dopo è la serie dedicata a “Francesco”, il santo ribelle, e dello stesso periodo è il ciclo de “L’ultimo eroe”. Tra il ’96 e il ’98 realizza le 58 opere del “Paese ritrovato”, recuperando la memoria della Pavullo di sessant’anni prima. Le mostre a lui dedicate si susseguono tutt’ora. Da ricordare al Foro Boario di Modena nel 2006 l’esposizione “Gli occhi della vita”, il grande tributo della città e dell’intera provincia all’artista, un anno dopo la sua morte.

Il Castello di Montecuccolo risale al 1027, con l’annesso borgo medievale sorge nella località omonima (m. 873 s.l.m.) a circa 3 km dal centro di Pavullo. Il Comune di Pavullo nel 1961 ha acquistato il castello e ha promosso, a partire dal 1970, un progetto generale di restauro. Nel 2009, in occasione del IV centenario dalla nascita (1609 – 2009) del Generale Raimondo Montecuccoli, è stato ultimato il progetto relativo all’attivazione della foresteria, dove trovano sistemazione i servizi di accoglienza e l’allestimento di una sezione storica e biografica dedicata allo stesso Montecuccoli. Insieme ai nuovi allestimenti, con le collezioni artistiche di Gino Covili e di Raffaele Biolchini, e con il Museo Naturalistico del Frignano “Ferruccio Minghelli”, il Castello propone un percorso culturale e turistico che unisce arte, storia e scoperta del territorio.

La mostra “Covili e la scultura” rimane
aperta al pubblico nei mesi di luglio e agosto il giovedì e venerdì dalle 16 alle 19, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, mentre in settembre e ottobre l’orario è sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. L’ingresso è gratuito.

Per informazioni:
tel. 0536.29964

Pubblicato: 28 Giugno 2010Ultima modifica: 23 Aprile 2020